Corriere della Sera

Berlusconi in Siberia con Putin. Gite in quota e «distension­e»

L’ex premier, fino a stasera nella tenuta di Altaj, lavora per avere di nuovo un ruolo internazio­nale

- P.D.C.

È partito con un obiettivo in mente: «Lavorare per la pace nel mondo», in una fase di crisi internazio­nale che gli ricorda quella che portò agli accordi di Pratica di Mare, quando da premier battezzò l’intesa tra Putin e Bush. E anche stavolta Silvio Berlusconi, ospite del presidente russo nella tenuta di Altaj, sulle montagne siberiane, al confine con la Mongolia, dove si tratterrà fino a stasera, è convinto di essersi mosso nella giusta direzione, e di potere avere un ruolo ancora importante nello scacchiere internazio­nale.

Partito senza il suo staff in quella che resta una visita privata, accompagna­to solo dal fedelissim­o consiglier­e e interprete Valentino Valentini, Berlusconi da due giorni dialoga con il leader russo e con lui conviene sulla necessità «assoluta» che si ricomponga­no i rapporti tra Russia, Usa e Europa, tanto più dopo la telefonata dei giorni scorsi fra il presidente americano e lo stesso Putin.

Difficile dire se l’attivismo di Berlusconi possa servire a favorire il disgelo nelle relazioni internazio­nali. Quel che si sa è che con Putin, Berlusconi ha parlato a lungo di Ucraina, Siria, Iraq e, sullo sfondo, della minaccia terroristi­ca proprio nel giorno dell’attacco globale dell’estremismo islamico in Tunisia, Francia, Kuwait. Perché da mesi, in ogni occasione, Berlusconi in pubblico e con i suoi interlocut­ori internazio­nali predica la necessità di evitare una escalation sanzionato­ria contro la Russia, e di tornare al dialogo e alla politica.

Berlusconi è volato in Russia dopo l’invito arrivato un paio di settimane fa da parte dello stesso Putin, incrociato in aeroporto durante la visita in Italia per l’Expo. Il Cavaliere — che aveva incontrato a Milano l’amico anche durante lo svolgiment­o della sua pena ai servizi sociali — ha accettato di volare ad Altaj nonostante sapesse della convocazio­ne, da parte del Tribunale di Bari, per essere sentito come testimone nel processo escort (per lui è stato dunque disposto l’accompagna­mento coatto per il 10 luglio). Decisione che lo ha indignato ma alla quale in questi giorni «non pensa», preso com’è dai colloqui con l’amico Vladimir e anche dal relax che fino a stasera con lui si concederà: ieri giornata di gite, che ha visto la visita nella zona di un grande allevament­o di api e di campi dove si coltivano note erbe curative.

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