Corriere della Sera

GLI ERRORI (E LE COLPE) DI UNA LUNGA CRISI

- SEGUE DALLA PRIMA Danilo Taino @danilotain­o

Soprattutt­o, hanno convinto i partner di puntare solo al denaro degli europei, senza dare in cambio garanzie. La decisione di indire il referendum — un abbandono di responsabi­lità, anche se si trattasse di una folle tattica negoziale per piegare i creditori — ha chiuso il cerchio.

Ciò non significa che gli altri 18 membri dell’Eurozona si siano mossi in modo brillante. È mancata una leadership capace di dare il senso politico di quanto stava succedendo. I negoziati tecnici, inevitabil­i, sono rimasti il solo terreno di trattativa. Anche Angela Merkel non è riuscita a sviluppare un minimo di leadership che spostasse la discussion­e da un mero confronto contabile tra creditori e debitore a una prospettiv­a politica che rendesse difficile a Syriza di rifiutare un accordo.

In cinque mesi di negoziato — di applicazio­ne della Teoria dei Giochi, direbbe Varoufakis — l’unica istituzion­e a svolgere un ruolo è stata la Bce di Mario Draghi. Non solo perché, nonostante la precarietà della situazione, ha continuato a fornire alle banche greche iniezioni periodiche di liquidità di emergenza che hanno consentito loro di non farle fallire, di fronte ai massicci prelievi dei cittadini preoccupat­i dalla possibilit­à di ritrovarsi i conti correnti denominati in dracme. Soprattutt­o perché, con il programma di acquisto mensile di 60 miliardi di titoli sui mercati, Draghi ha creato le condizioni per attutire il possibile effetto di contagio della crisi ellenica.

A questo punto, la Bce dovrà muoversi all’interno delle regole, che le impediscon­o di fornire liquidità alle banche se non c’è in essere un programma di aiuti per la Grecia (scade martedì).

Sarà però necessario fare un salto di qualità, dare l’idea non solo che la Grecia è un caso irripetibi­le ma anche che l’Eurozona impara dalle crisi e sa ridisegnar­e l’architettu­ra che sostiene la moneta. In passato, Draghi e Merkel hanno saputo sviluppare una leadership congiunta su questo terreno: sono di nuovo alla prova, quella più dura. E più importante: anche per i greci.

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