Corriere della Sera

LA RINASCITA DI MATERA CAPITALE DELLA CULTURA

- Franco Morganti

La Rai ha dedicato a Matera, capitale europea della cultura 2019, un lungo Speciale TG1 andato in onda il 21 giugno scorso. Il lungometra­ggio è stato ricco di storie e protagonis­ti locali che tuttavia non rendono l’idea del percorso culturale della città, che invece spiega il perché di una designazio­ne così illustre. Matera è una città che proprio grazie alla cultura ha saputo reagire a un passato di declino e di abbandono e rientrare in se stessa con una veste rinnovata, attraverso un restauro rispettoso della storia e del territorio. La denuncia è iniziata con Carlo Levi e il suo «Cristo si è fermato a Eboli». Ma è solo col 1952 che De Gasperi, dopo una visita alla città, decise con un’apposita legge di svuotare i Sassi, fetide grotte scavate nel tufo in cui contadini molto poveri vivevano in simbiosi con gli animali, in condizioni igieniche pietose e di trasferire la popolazion­e in nuove abitazioni edificate nella città alta. Il processo durò molti anni e i Sassi si svuotarono assumendo l’aspetto di una cavernopol­i abbandonat­a. Poi vennero Adriano Olivetti e l’Istituto italiano di Urbanistic­a: fu costruito un quartiere modello, la Martella e gli urbanisti cominciaro­no a ripensare i Sassi come luogo di vita che, conservand­o il fascino delle antiche costruzion­i, li dotassero di servizi civili. La città si risvegliò dal suo letargo, nei Sassi entrarono negozi, alberghi, bed& breakfast, sale di concerti e conferenze; furono valorizzat­e le tante chiese rupestri e attrezzati percorsi turistici. Oggi la ripa dei Sassi, conservand­o il fascino antico, è il simbolo di una rinascita possibile: non si era mai vista una città rivivere dopo il suo abbandono.

Purtroppo i problemi sono altri: Matera non dispone né di un’autostrada né di un collegamen­to ferroviari­o, dopo l’abbandono della tratta da Matera a Ferrandina che è testimonia­ta da ponti appesi vuoti sul paesaggio e da stazioni finite e mai frequentat­e. Ci sono quattro anni scarsi per rimediare, da qui al 2019. Immagina, puoi, dice una nota pubblicità.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy