Fisco, slitta il riordino delle detrazioni
Il Tesoro procede «senza strappi» su 720 voci che valgono 260 miliardi l’anno Tre soglie per le sanzioni penali, l’aggio a Equitalia potrà scendere sotto il 6 per cento
Avanti, ma con calma. Il giorno dopo l’approvazione in Consiglio dei ministri dei cinque decreti che attuano la delega fiscale è il momento dell’analisi per l’impostazione complessiva della riforma. Si tende una mano a chi decide di mettersi in regola, dando più spazio alla mediazione e alla conciliazione e abbassando in alcuni casi gli importi per le sanzioni amministrative. Ma, soprattutto, si procede senza strappi. Come è stato spiegato ieri con una battuta durante un incontro tecnico al ministero dell’Economia, contro l’evasione fiscale si è passati dalla «guerra lampo», quella tentata dal governo Monti, alla Prima guerra mondiale. Niente blitz ma strategia di medio periodo.
Sconti fiscali
L’esempio è riferito principalmente alla revisione delle 720 agevolazioni fiscali che valgono quasi 260 miliardi l’anno. Se ne parla da tempo, il governo sembrava intenzionato a eliminarne subito alcune. E invece passerà almeno un anno prima che succeda qualcosa, sempre che succeda. Eliminare uno sconto fiscale, giusto o sbagliato che sia, farebbe crescere la pressione fiscale e il tema è politicamente sensibile. Uno dei decreti prevede che venga nominata una commissione di 15 esperti, che ogni anno dovrà fare un rapporto confrontando le singole agevolazioni con la spesa destinata allo stesso scopo, lasciando poi la decisione finale al governo. Gli effetti reali si vedranno nel 2017. Nella prossima legge di Stabilità, valida per il 2016, ci sarà al massimo un intervento chirurgico. Sanzioni penali
È sparita la soglia del 3%, la norma ribattezzata salva Berlusconi che aveva portato al ritiro del decreto approvato prima di Natale. Ma le soglie che mettono al riparo dalla rilevanza penale dell’evasione sono tre. Per l’indebita compensazione non c’è reato al di sotto dei 50 mila euro, per l’omesso versamento delle ritenute la soglia sale a 150 mila euro. Mentre per l’omesso versamento dell’Iva si arriva fino a 200 mila euro: un salto non da poco visto che adesso si arriva a 50 mila. La non punibilità scatta pure se, prima dell’apertura del dibattimento nel processo di primo grado, l’evasore salda il debito, anche usando la conciliazione o il ravvedimento operoso. Mentre è saltata la norma che metteva al riparo dal processo le aziende che consentono l’accesso al «regime di adempimento degli oneri documentali», cioè le multinazionali che mettono a disposizione del Fisco la documentazione di tutte le operazioni con le società controllate. Sanzioni più pesanti, invece, per i reati più gravi come l’omessa dichiarazione, con il massimo della pena che sale da 3 a 4 anni, o la distruzione di documenti contabili, da 5 a 6 anni. In generale si punta ad eliminare quella «zona grigia» che ha resistito per anni tra i veri e propri reati e l’abuso del diritto, cioè l’uso borderline delle regole. Commissioni e rate
Anche nei procedimenti davanti alle commissioni tributarie vengono inserite norme che tutelano di più il contribuente. Viene prevista la rotazione periodica dei presidenti. Anche i Caf, i Centri di assistenza fiscale, possono agire in difesa del contribuente. Mentre in caso di vittoria del ricorso anche in primo grado, si può chiedere il rimborso immediato. Solo se la somma da restituire supera i 10 mila euro c’è l’obbligo di una fideiussione bancaria, in attesa che il verdetto diventi definitivo. C’è più tempo per chi, perso il ricorso, vuole dilazionare il pagamento: le rate mensili potranno arrivare a 72 se il debitore si dichiara in difficoltà. E chi salta un versamento non decade subito dalla rateizzazione ma ha cinque giorni per mettersi in regola. Aggio e agenzie
Scende dall’8% al 6% l’aggio, il «compenso» che va a Equitalia per la riscossione. La nuova «tariffa» scatterà dal primo gennaio 2016 anche se è possibile una prima fase transitoria. Una volta a regime, però, il 6% sarà il tetto massimo e l’aggio effettivo potrebbe essere anche più basso: ogni anno Equitalia dovrà motivare la percentuale che sarà poi autorizzata dal ministero dell’Economia. I nuovi dirigenti delle agenzie fiscali, dopo la sentenza della Corte costituzionale che ne ha fatto decadere una parte, saranno selezionati per concorso. Il numero complessivo dei dirigenti scenderà del 10%.
La spesa Una commissione dovrà verificare le varie agevolazioni destinate allo stesso scopo La difesa Anche i Caf, i Centri di assistenza fiscale, possono agire in difesa del contribuente