Corriere della Sera

Fisco, slitta il riordino delle detrazioni

Il Tesoro procede «senza strappi» su 720 voci che valgono 260 miliardi l’anno Tre soglie per le sanzioni penali, l’aggio a Equitalia potrà scendere sotto il 6 per cento

- Lorenzo Salvia @lorenzosal­via

Avanti, ma con calma. Il giorno dopo l’approvazio­ne in Consiglio dei ministri dei cinque decreti che attuano la delega fiscale è il momento dell’analisi per l’impostazio­ne complessiv­a della riforma. Si tende una mano a chi decide di mettersi in regola, dando più spazio alla mediazione e alla conciliazi­one e abbassando in alcuni casi gli importi per le sanzioni amministra­tive. Ma, soprattutt­o, si procede senza strappi. Come è stato spiegato ieri con una battuta durante un incontro tecnico al ministero dell’Economia, contro l’evasione fiscale si è passati dalla «guerra lampo», quella tentata dal governo Monti, alla Prima guerra mondiale. Niente blitz ma strategia di medio periodo.

Sconti fiscali

L’esempio è riferito principalm­ente alla revisione delle 720 agevolazio­ni fiscali che valgono quasi 260 miliardi l’anno. Se ne parla da tempo, il governo sembrava intenziona­to a eliminarne subito alcune. E invece passerà almeno un anno prima che succeda qualcosa, sempre che succeda. Eliminare uno sconto fiscale, giusto o sbagliato che sia, farebbe crescere la pressione fiscale e il tema è politicame­nte sensibile. Uno dei decreti prevede che venga nominata una commission­e di 15 esperti, che ogni anno dovrà fare un rapporto confrontan­do le singole agevolazio­ni con la spesa destinata allo stesso scopo, lasciando poi la decisione finale al governo. Gli effetti reali si vedranno nel 2017. Nella prossima legge di Stabilità, valida per il 2016, ci sarà al massimo un intervento chirurgico. Sanzioni penali

È sparita la soglia del 3%, la norma ribattezza­ta salva Berlusconi che aveva portato al ritiro del decreto approvato prima di Natale. Ma le soglie che mettono al riparo dalla rilevanza penale dell’evasione sono tre. Per l’indebita compensazi­one non c’è reato al di sotto dei 50 mila euro, per l’omesso versamento delle ritenute la soglia sale a 150 mila euro. Mentre per l’omesso versamento dell’Iva si arriva fino a 200 mila euro: un salto non da poco visto che adesso si arriva a 50 mila. La non punibilità scatta pure se, prima dell’apertura del dibattimen­to nel processo di primo grado, l’evasore salda il debito, anche usando la conciliazi­one o il ravvedimen­to operoso. Mentre è saltata la norma che metteva al riparo dal processo le aziende che consentono l’accesso al «regime di adempiment­o degli oneri documental­i», cioè le multinazio­nali che mettono a disposizio­ne del Fisco la documentaz­ione di tutte le operazioni con le società controllat­e. Sanzioni più pesanti, invece, per i reati più gravi come l’omessa dichiarazi­one, con il massimo della pena che sale da 3 a 4 anni, o la distruzion­e di documenti contabili, da 5 a 6 anni. In generale si punta ad eliminare quella «zona grigia» che ha resistito per anni tra i veri e propri reati e l’abuso del diritto, cioè l’uso borderline delle regole. Commission­i e rate

Anche nei procedimen­ti davanti alle commission­i tributarie vengono inserite norme che tutelano di più il contribuen­te. Viene prevista la rotazione periodica dei presidenti. Anche i Caf, i Centri di assistenza fiscale, possono agire in difesa del contribuen­te. Mentre in caso di vittoria del ricorso anche in primo grado, si può chiedere il rimborso immediato. Solo se la somma da restituire supera i 10 mila euro c’è l’obbligo di una fideiussio­ne bancaria, in attesa che il verdetto diventi definitivo. C’è più tempo per chi, perso il ricorso, vuole dilazionar­e il pagamento: le rate mensili potranno arrivare a 72 se il debitore si dichiara in difficoltà. E chi salta un versamento non decade subito dalla rateizzazi­one ma ha cinque giorni per mettersi in regola. Aggio e agenzie

Scende dall’8% al 6% l’aggio, il «compenso» che va a Equitalia per la riscossion­e. La nuova «tariffa» scatterà dal primo gennaio 2016 anche se è possibile una prima fase transitori­a. Una volta a regime, però, il 6% sarà il tetto massimo e l’aggio effettivo potrebbe essere anche più basso: ogni anno Equitalia dovrà motivare la percentual­e che sarà poi autorizzat­a dal ministero dell’Economia. I nuovi dirigenti delle agenzie fiscali, dopo la sentenza della Corte costituzio­nale che ne ha fatto decadere una parte, saranno selezionat­i per concorso. Il numero complessiv­o dei dirigenti scenderà del 10%.

La spesa Una commission­e dovrà verificare le varie agevolazio­ni destinate allo stesso scopo La difesa Anche i Caf, i Centri di assistenza fiscale, possono agire in difesa del contribuen­te

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy