Corriere della Sera

Padre e figlio, stessa passione «Così costruiamo la velocità»

Il cantiere di Power Marine e il progetto di Flotta Italia

- Di Silvia Nani

Se si volesse trovare una parola-simbolo della storia di Power Marine sarebbe senza dubbio «velocità». Perché Giancarlo Corbelli, che nemmeno trentenne, trasformò la sua Edweiss Italia – 35 addetti, sede a Massa Carrara, allora leader nella realizzazi­one di serbatoi, carenature e accessori per moto - in un cantiere nautico dopo aver assistito a Viareggio a una gara del mondiale offshore, ne ha fatto da sempre un punto fermo. «Anzi una passione — precisa —. Barche sempre più veloci che usavo io stesso nelle competizio­ni». Il primo modello fu nel 1982: «Sei metri e mezzo, un motoscafo da diporto che raggiungev­a i 50 nodi: eravamo appena entrati nel settore e non avevamo esperienza ma dopo un’ulteriore mese di messa a punto, riuscimmo a guadagnarn­e altri 10», ricorda ancora oggi con orgoglio.

Le corse sul mare iniziarono da subito, lui costruiva e gareggiava (obiettivo, testare le barche per migliorarn­e le performanc­e), con una dedizione totale: «Acquistava­mo solo i propulsori, tutta la meccanica era fatta in casa, le messe a punto erano continue: dopo poche gare, ancora novellini, eravamo già competitiv­i». Una progressio­ne costante fino al 1986, quando il salto vero fu la prima versione da offshore: «Ne costruivam­o già, ma più piccole. La presentamm­o a Montecarlo, durante il Gran Premio, al principe Alberto e a Alberto Casiraghi. La prima competizio­ne fu l’anno dopo: su una trentina di imbarcazio­ni ci piazzammo tra le prime cinque». Gare e vittorie fino al 1996, diporto e corse sempre affiancati, con circa 300 esemplari da diporto costruiti in nemmeno dieci anni, l’offshore Power 50 come fiore all’occhiello e altre 15 barche da corsa, con successi costanti (Corbelli detiene ancora il record di velocità media nell’offshore).

Il presente di Power Marine — una sessantina di addetti tra maestranze, ufficio tecnico e stile nella sede di Massa Carrara — si gioca in tre ambiti: il doppio binario «storico» dei reparti corse e diporto e, più recente, il filone militare. «Lo scambio di know-how è costante: gli scafi sono gli stessi, come il mix dei materiali — fibra di vetro, kevlar e carbonio — modulato sulle singole specificit­à», spiega Oscar Corbelli, 23enne, oggi a fianco del padre nella gestione del cantiere. Come si vedrà alla Venezia-Montecarlo, a cui Power Marine partecipa fornendo la prima imbarcazio­ne di Flotta Italia, categoria di barche -ambassador tutte uguali che in futuro rappresent­eranno regioni, località e aziende, pilotate da campioni mondiali: «Un Power 27 R, 9 metri e 10, motorizzaz­ione spinta. Lo scafo sarà poi riutilizza­to per una versione da diporto». Ma la rotta Venezia-Montecarlo sarà anche il test per una barca militare: «Tenteremo il record con il nostro Intercepto­r 65, un 20 metri già presentato l’anno scorso ai saloni nautici nella versione da diporto».

Se il militare è un segmento nato solo quattro anni fa in risposta a esigenze di imbarcazio­ni veloci, leggere e solide («in collaboraz­ione con il Cantiere Navale Vittoria, storico fornitore della guardia di finanza. Ma siamo in lizza anche per forniture in altri paesi»), oggi, malgrado la crisi del settore, la sfida è il diporto di qualità: «Curiamo molto il design, gli allestimen­ti interni con materiali di pregio, il comfort. E il su misura, con la serie My Intercepto­r, realizzata sui desideri dell’armatore, proprio come un abito». Per l’anno prossimo, in programma il lancio di 3 modelli («Molto innovativi: vogliamo guardare sempre avanti») e un sogno nel cassetto: «Una serie di trimarani veloci adatti al diporto e al militare: ci provai in passato ma non mi convinse. Chissà», sospira Corbelli padre. Una cosa è certa, sempre coinvolti in prima persona: «Persino a stringere le viti. Come una volta».

L’evoluzione Giancarlo Corbelli si occupava di moto. Poi fu folgorato da una gara offshore vista a Viareggio. «Ora puntiamo anche sulle barche militari»

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 ??  ?? Con il rombo Il montaggio di un motore nello scafo e, a destra, Oscar e Giancarlo Corbelli su una delle loro barche
Con il rombo Il montaggio di un motore nello scafo e, a destra, Oscar e Giancarlo Corbelli su una delle loro barche

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