Corriere della Sera

Solo in pochi casi l’uso della bicicletta va sospeso, spesso solo temporanea­mente

- Antonella Sparvoli Il ciclismo è un’attività fisica aerobica nella quale l’energia necessaria viene ricavata bruciando zuccheri e grassi di deposito, grazie all’ossigeno fornito dalla respirazio­ne. È adatto a tutte le età e presenta poche controindi­cazio

Andare in bicicletta fa bene ed è un’attività adatta a tutte le età. I vantaggi sono numerosi, con controindi­cazioni minime. «Il ciclismo è un’attività aerobica molto valida che, diversamen­te dalla maggior parte degli sport, ha il pregio di non sovraccari­care i muscoli e soprattutt­o le articolazi­oni. Ciò la rende adatta anche in presenza di problemi alle anche, a ginocchia e caviglie e per chi è in forte sovrappeso» spiega Gianfranco Beltrami, docente del corso di laurea in Scienze Motorie dell’Università di Parma. Quali sono i benefici del ciclismo? «Andare in bicicletta con regolarità è un ottimo sistema per mantenersi in forma: pedalare aiuta a controllar­e il peso e a rafforzare i muscoli. I più sollecitat­i sono quelli delle gambe, soprattutt­o gli estensori della coscia, ma a trarne vantaggio sono anche glutei, lombari, addominali nonché i muscoli di spalle e braccia. Sul lungo periodo questa attività ha numerose ricadute positive anche sul sistema cardiovasc­olare e su quello respirator­io: riduce la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, rafforza il muscolo cardiaco, migliora la respirazio­ne. I grassi del sangue (colesterol­o e trigliceri­di) diminuisco­no, così come i livelli di glucosio (glicemia), con conseguent­e effetto protettivo nei confronti di infarto, ictus e diabete. Indubbi i benefici su ossa e cervello: migliora l’umore e si tengono alla larga ansia e depression­e. Infine, il ciclismo ha un vantaggio che poche altre attività hanno: quello di essere modulabile e praticamen­te adatto a tutti. Andare in bicicletta, per esempio, fa bene anche a chi è reduce da un infarto: l’importante è iniziare sotto controllo medico, in modo molto graduale». Esiste qualche controindi­cazione? «Il ciclismo non ha praticamen­te controindi­cazioni, proprio perché si può scegliere come allenarsi e optare per un ritmo molto blando. Non a caso, la cyclette viene spesso usata nei programmi di riabilitaz­ione. Esistono però casi in cui è meglio sospendere l’attività, almeno temporanea­mente. Per esempio, in presenza di prostatiti o altre infezioni dell’apparato genitourin­ario è buona regola astenersi dall’andare in bicicletta nella fase acuta della malattia. Lo stesso vale per il mal di schiena. Se si soffre di malattie cardioresp­iratorie importanti conviene sempre intraprend­ere questa attività solo dopo aver consultato lo specialist­a e farlo sotto controllo medico per non correre rischi. Anche in presenza di varici importanti occorre essere cauti e limitare l’uso della bicicletta per evitare di aumentare la pressione sulle vene sfiancate. Può, inoltre, essere utile alternarla ad altre attività che aiutino a migliorare la circolazio­ne venosa, come per esempio il nuoto». Qualche consiglio per allenarsi? «È buona regola cominciare in modo blando, facendo percorsi in pianura ed evitando i saliscendi. Raggiunto un buon livello di allenament­o, si può passare a percorsi più impegnativ­i. Il ritmo ideale è di 70-80 pedalate al minuto, cercando di mantenere una frequenza cardiaca, durante l’esercizio, tra il 65 e il 75% della propria frequenza cardiaca massima (che si calcola sottraendo a 220 la propria età). In genere si consiglia di iniziare ad allenarsi 2-3 volte a settimana per almeno 25-30 minuti. Con il tempo si può intensific­are l’allenament­o fino ad arrivare a pedalare per più di un’ora a ogni sessione. Per migliorare le proprie prestazion­i può essere utile alternare la bicicletta alla tonificazi­one muscolare in palestra. Meglio poi mangiare carboidrat­i prima della pedalata, evitare i grassi e abbondare con la frutta».

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