Titoli, conti, turismo
Btp e altri titoli governativi dell’area euro brevi (che scadono quindi al massimo tra 18- 24 mesi), incursioni su bond in dollari e altre valute diverse dall’euro, titoli azionari di grandi multinazionali alimentari e farmaceutiche. In estrema sintesi questo potrebbe essere un portafoglio che resiste e magari guadagna anche qualche punto in una situazione di burrasca e di paura che potrebbe andare in onda nei prossimi giorni, se la vicenda di Atene invece di risolversi con un compromesso in extremis finirà con uno strappo definitivo.
I Btp brevi, infatti, non rendono quasi nulla ma in caso di forti oscillazioni di prezzo e conseguente risalita dei rendimenti dei titoli governativi promettono una relativa stabilità: guadagni zero, ma chi volesse venderli prima della scadenza non deve affrontare il rischio insito nelle emissioni mediolunghe, quello di ritrovarsi con quotazioni molto più basse del prezzo a cui si erano comprate.
Il dollaro, le corone del Nord Europa, il franco svizzero e i dollari non americani possono invece trarre notevoli vantaggi da una turbolenza sostenuta sulla moneta unica: si rafforzerebbero ed è il motivo per cui, in questo periodo, un portafoglio ben diversificato dovrebbe avere anche una componente valutaria fatta di obbligazioni espresse nelle diverse monete e proporzionata al profilo di rischio di chi investe.
E la Borsa? I titoli azionari dei big del consumo e della salute hanno affari in tutto il mondo e spesso non sono italiani ed europei: in caso di febbre alta sui mercati del Vecchio Continente possono offrire riparo e performance, senza dimenticare che sempre di titoli azionari (e quindi di capitale di rischio) si tratta.
Ma se la tempesta dura poco o non scoppia neanche perché si trova una strada che non porta alla cesura definitiva e all’entrata nel campo sconosciuto dell’eventuale uscita dall’euro della Grecia, tutto (o quasi) quello che il portafoglio super pessimista esclude diventa occasione di guadagno. I Btp lunghi, nell’ipotesi di un nuovo restringimento dello spread, possono guadagnare ancora in conto capitale, come è accaduto nella lunga marcia vista in questi anni. I Btp collegati all’inflazione potrebbero diventare i titoli del momento, con cedole sempre più ricche se davvero dovesse palesarsi il ritorno dei consumi e la ripresa del costo della vita.
E le Borse europee, Piazza Affari in testa, finite sotto osservazione dopo un semestre da record (+23% per Milano da gennaio fino alla brusca interruzione delle trattative tra Grecia e creditori) potrebbero riprendere a correre più di altri mercati, che hanno già valutazioni molto alte.