«Senza rimborso non potrà chiedere altri prestiti al Fmi»
«Se la Grecia non paga sarà ufficialmente in arretrato con il Fondo monetario. E anche se le agenzie di rating non lo considerano tecnicamente un default, nei fatti lo è perché la prima conseguenza sarà una chiusura totale dei mercati al debito greco, anche quello a breve termine». Andrea Montanino, 47 anni, parla al telefono dal suo ufficio di Washington dove dirige il programma di analisi economica dell’Atlantic Council. Fino a sette mesi fa era il direttore esecutivo per l’Italia del Fondo monetario internazionale guidato da Christine Lagarde. Lo stesso Fondo che ha prestato circa 35 miliardi ad Atene nell’ambito del piano di aiuti.
Montanino è ancora cauto e al momento della telefonata, nel tardo pomeriggio di ieri, parla ancora per ipotesi. Ma la scelta del governo Tsipras sulla restituzione di 1,55 miliardi di euro di prestito, in scadenza ieri a mezzanotte, era stata molto chiara già nei giorni scorsi ed è diventata una certezza con le dichiarazioni di Yanis Varoufakis. «Non pagheremo la tranche di prestito» ha confermato ieri il ministro greco. A maggio del resto, Atene era riuscita a rimborsare la rata da 750 milioni di euro al Fmi solo prosciugando il suo conto in «Diritti speciali di prelievo» o Sdr, cioè la valuta usata proprio dal Fmi. Ha ripagato insomma l’istituzione di Washington con i suoi stessi fondi.
«Se questa rata non venisse versata — spiega Montanino — la Grecia sarebbe la prima economia avanzata occidentale a non pagare i suoi debiti con il Fmi. Ci sono stati in passato dei precedenti — puntualizza — ma hanno riguardato lo Zimbabwe, l’Etiopia, Paesi in una situazione geopolitica completamente diversa». Quali le conseguenze? «Il Fmi non potrà più erogare prestiti ad Atene fino a quando non riceverà gli arretrati. Il Fondo ha ovviamente delle riserve accumulate per far fronte a rischi come questo ma nello scenario in cui la trattativa si sblocchi, per far riprendere il programma di aiuti sarà prima necessario il pagamento degli arretrati. E visto che Atene non ne avrà la capacità, sarà l’Europa a pagare ancora affinché la Grecia ripaghi il Fondo monetario».
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