Corriere della Sera

Il leader popolare tedesco Weber: «L’eurozona resta ancora credibile»

«Tsipras è ideologico e irresponsa­bile. Saranno i greci a soffrire per questo»

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noi l’abbiamo resa un’Unione a prova di tempesta: 18 dei 19 governi dell’eurozona sono d’accordo sul fatto che, per preservare la stabilità, bisogna seguire le regole esistenti. La crisi che attraversi­amo non è una crisi dell’euro, ma è una crisi greca. E io sono preoccupat­o per il futuro del popolo greco».

«Niente ricatti all’eurozona», dice Bruxelles. Ma Tsipras usa la stessa parola, «ricatto», per l’appello rivolto da Bruxelles ai greci, in favore del «sì» nel referendum di domenica, che provochere­bbe le sue dimissioni. La sua caduta potrebbe favorire nuovi negoziati?

«La situazione in Grecia è veramente drammatica. È la prova di quanto male possano fare al loro Paese dei politici radicali, quando sono al governo. La porta è stata sempre aperta durante i negoziati, e resta aperta. Purtroppo, Tsipras dà l’impression­e di non aver mai voluto che una soluzione fosse trovata. Ciò è irresponsa­bile. È il popolo, non i politici, che soffrirà di più per questa soluzione da terra bruciata».

Che cosa direbbe a Tsipras, se lo avesse di fronte?

«Gli chiederei se crede veramente che il ruolo di un politico responsabi­le sia quello di far soffrire il suo popolo senza necessità, e di mettere in pericolo il futuro dell’intero Paese solo perché lui, Tsipras, ha un’ideologia».

L’opinione pubblica in Italia e altrove appare sempre più confusa, oltre che preoccupat­a. Che cosa vuole realmente l’Ue dalla Grecia?

«Il nostro obiettivo è dare un Niente panico L’Europa è compatta: ha imparato molto dalla crisi. Ma la situazione in Grecia è drammatica futuro al popolo greco, e riportare il Paese alla crescita. Juncker, in particolar­e, non si è risparmiat­o nel costruire ponti. I partner europei erano pronti a tagliare le spese militari (greche, ndr) così da trovare un miglior equilibrio sociale. Ma l’estrema destra, che è parte del governo greco, ha respinto la proposta! Juncker ha perfino proposto un piano di investimen­ti da 35 milioni di euro. Ma anche su questo, non c’era alcun interesse da parte greca. Per convincere ad aiutare di nuovo la Grecia quei cittadini europei che hanno fatto tanti sforzi per riformare i loro Paesi, e che hanno sofferto per riacquista­re la competitiv­ità — irlandesi, portoghesi, spagnoli — dobbiamo essere certi che il denaro dato dall’Europa non arrivi gratis, ma in cambio di quelle riforme ambiziose che riporteran­no alla crescita».

La posizione del Fondo monetario sull’ultimo rimborso greco in scadenza è apparsa molto più dura di quella di Juncker e della Commission­e, o anche dell’Europarlam­ento. Esiste la certezza che tutti i creditori siano sulla stessa linea, nei confronti di Atene?

«L’Europa resta unita. Nessuno ha interesse nel mettere a rischio la credibilit­à dell’eurozona. Anche con il Fondo monetario internazio­nale procediamo uniti».

L’Europarlam­ento non è un mediatore in questo difficile gioco, ma certo è l’unica istituzion­e europea eletta direttamen­te dai cittadini: potrebbe fare qualcosa di più per favorire una soluzione?

«Il Parlamento Europeo può giocare un ruolo politico. Sono gli Stati Ue a stare in prima linea, perché loro — i contribuen­ti europei — sono i creditori. Ma noi, come eurodeputa­ti, possiamo spingere perché una soluzione sia trovata. Il gruppo del Ppe sostiene pienamente Juncker e l’Eurogruppo, il modo in cui stanno affrontand­o questa crisi».

 ??  ?? Manfred Weber, 42anni, tedesco, è presidente del gruppo del Partito popolare europeo all’Europarlam­ento. È uno dei consiglier­i della Merkel
Manfred Weber, 42anni, tedesco, è presidente del gruppo del Partito popolare europeo all’Europarlam­ento. È uno dei consiglier­i della Merkel

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