Renzi va a Berlino. E Grillo sarà ad Atene
Il premier oggi nella capitale tedesca. Al telefono con Tsipras insiste perché ammorbidisca la sua posizione Padoan: governo assente nel negoziato? Falso. Il leader dei 5 Stelle vuole un referendum anche in Italia
Convinto che l’Italia sia «già fuori dalla linea del fuoco» in caso di default greco, Matteo Renzi vola a Berlino per incontrare Angela Merkel. Un bilaterale in agenda da tempo, ma che alla luce della crisi di Atene assume un altro peso specifico. Ieri, quando Tsipras gli ha telefonato, il premier ha provato a scalfire l’«ostinazione» del leader di Syriza. «Noi vogliamo salvare la Grecia» va ripetendo Renzi, però la Grecia deve «rispettare le regole».
La linea adesso è più netta. «Una cosa — ha detto il premier al Sole 24 Ore — è chiedere flessibilità nel rispetto delle regole, un’altra è pensare di essere il più furbo di tutti». Renzi non rinuncia E Renzi invita Bruxelles a rispettare la scelta del popolo, perché «democrazia è parola inventata ad Atene». D’Attorre, Fassina e Vendola hanno le valigie pronte. Domenica e lunedì in piazza Syntagma ci sarà anche Grillo, per gridare «potere al popolo, non alle banche» e annunciare un analogo referendum sull’euro da sottoporre agli italiani.
Massimo D’Alema denuncia l’«accanimento terapeutico dei teorici dell’austerità» e attacca la cancelliera, giudicando «inappropriato» che la Merkel abbia preso la parola prima dell’Eurogruppo «pregiudicandone probabilmente l’esito». Le opposizioni fanno asse, tifano Tsipras contro Renzi e seminano il dubbio che l’Italia non abbia inciso nelle trattative per scongiurare il default. Accuse che il ministro dell’Economia smentisce: «Il governo assente dal negoziato? Falso. È sicuramente assente dall’apparizione pubblica». Come dire che contano i risultati, non la visibilità.
Con Brunetta che gli rimprovera di «nascondersi sotto le gonne della Merkel» e la sinistra che vorrebbe spingerlo tra le braccia di Tsipras, Renzi a Berlino vuole giocare da mediatore, convinto com’è che l’Italia non sia più un problema per l’Europa ma un «problem solver». La giornata tedesca del premier inizierà al mattino alla Humboldt, il più antico ateneo
A sinistra D’Alema denuncia «l’accanimento terapeutico dei teorici dell’austerità»