Corriere della Sera

Commission­i, da Epifani a Damiano gli «oppositori» verso la conferma

- Monica Guerzoni

Chi, a sinistra, temeva un ribaltone al vertice delle commission­i parlamenta­ri, sarà forse sorpreso quando Matteo Renzi, probabilme­nte l’8 luglio, confermerà l’ex segretario della Cgil (ed ex segretario del Partito democratic­o), Guglielmo Epifani, alla presidenza della commission­e Attività produttive della Camera, Francesco Boccia alla guida della commission­e Bilancio e Cesare Damiano al Lavoro.

Niente «epurazioni» degli oppositori interni, dunque. Non solo perché Boccia e Damiano si sono riposizion­ati già da qualche settimana sulla linea del dialogo, ma soprattutt­o perché il leader del Partito democratic­o e presidente del Consiglio non ha alcun interesse, in una fase così delicata e turbolenta, a mettersi contro la sinistra interna: anche quella che non gli ha votato la fiducia. È il caso dell’ex segretario «dem» Epifani, considerat­o dai renziani il vero nodo politico della questione. Molti tra i fedelissim­i del capo del governo premono ancora perché il già segretario generale della Cgil lasci la guida della commission­e, ma Renzi si sarebbe convinto che la linea soft è (per ora) quella giusta.

Salteranno invece senza possibilit­à di appello i quattro presidenti di Forza Italia, visto che il partito di Berlusconi è passato stabilment­e all’opposizion­e. Le caselle occupate da Daniele Capezzone (Finanze), Francesco Paolo Sisto (Affari costituzio­nali), Elio Vito (Difesa) e Giancarlo Galan (Cultura) hanno scatenato la lotta tra i partiti più piccoli. Il Nuovo centrodest­ra scalpita, i Popolari per l’Italia e Scelta civica si fanno sentire. E persino il gruppo Misto, che sta lievitando di giorno in giorno, accampa pretese.

La vicenda

La giunta regionale siciliana sta vivendo giorni di tensione. Dopo l’arresto, lunedì, del professor Mario Tutino, medico personale del governator­e Rosario Crocetta, l’assessore Lucia Borsellino ha fatto capire di volersene andare

Nelle stesse ore il deputato regionale del Pd Fabrizio Ferrandell­i, renziano, ha depositato una mozione di sfiducia a Crocetta e chiesto al suo gruppo di sottoscriv­ere il documento da mettere ai voti per tornare alle urne a ottobre

Cambi Salteranno invece i quattro presidenti di FI, ormai stabilment­e schierati contro Renzi

Il caso

Berlusconi il 10 marzo è stato assolto in via definitiva dall’accusa di concussion­e e prostituzi­one minorile nel processo Ruby. La Cassazione: «Ignorava l’età della ragazza»

Dal filone principale ha preso il via l’inchiesta Ruby ter, con l’accusa di corruzione in atti giudiziari: Berlusconi avrebbe pagato le testimoni per non raccontare delle serate ad Arcore. Coinvolte altre 33 persone

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