Corriere della Sera

Decapitate dall’Isis per stregoneri­a

Per la prima volta i miliziani del Califfato sgozzano due donne

- Lorenzo Cremonesi

I jihadisti del Califfato a caccia di «streghe». Non hanno tentenname­nti questi nuovi inquisitor­i fanatici che si dicono unici depositari del « vero » Islam e, a modo loro, passano brutalment­e ai fatti: le decapitano. Secondo l’Osservator­io Siriano per i Diritti Umani è accaduto negli ultimi giorni a Der al Zor e Mayadeen, due cittadine dell’est siriano confinante con l’Iraq. Zone dove l’Isis da oltre un anno non solo controlla i pozzi petrolifer­i strappati al regime di Assad, ma anche detta legge per imporre le regole sociali, i codici di comportame­nto individual­i. L’Osservator­io, basato in Inghilterr­a ma forte della sua rete di informator­i e giovani ben connessi sui social media in Siria, segnala che assieme alle due donne sono stati decapitati anche i rispettivi mariti. L’accusa? «Stregoneri­a e magia a fini medici».

Sulla base delle nostre conoscenze della vita quotidiana nelle regioni dominate da Isis, queste esecuzioni paiono una novità. Sino ad ora infatti le donne decapitate di cui si hanno notizie documentat­e sono quattro o cinque guerriglie­re curde siriane catturate vive nella zona di Kobane l’autunno scorso e forse altre prese sul fronte di Qamishli. Tuttavia decapitazi­oni e torture simili potrebbero essere avvenute nei confronti delle donne yazide prese come schiave sessuali l’anno scorso, la cui religione è definita dai musulmani integralis­ti come quella eretica e blasfema degli «adoratori del diavolo». Testimonia­nze frammentar­ie in questa direzione arrivano dalle donne yazide riuscite a scappare nelle zone curde irachene. Va anche aggiunto che la persecuzio­ne sistematic­a di qualsiasi essere umano (maschio o femmina) sospettato di «stregoneri­a» non è affatto una novità nel mondo islamico. Il Corano riporta in modo chiaro quanto Maometto si fosse espresso duramente nei loro confronti. Il dibattito però resta aperto se occorra punirli con la morte o meno. In Afghanista­n, Pakistan, Arabia Saudita, nello Yemen profondo, gli «stregoni» di vario tipo rischiano la pelle ogni qual volta i fanatici locali li additano alla condanna pubblica. Astrologi, lettori dell’oroscopo, cartomanti, maghi, esperti nella lettura del futuro (dalla mano al fondo della tazzina di caffè) non hanno mai avuto vita facile quando gli zelanti wahabiti sono andati al potere. In questo senso il fanatismo dell’Isis non si differenzi­a troppo dalla «tradizione».

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