Corriere della Sera

E Buzzi annunciò: «Mi sono convertito come chiede il Papa»

- Di Fulvio Fiano

«Mafiosi e corrotti putrefatti convertite­vi», chiedeva ad aprile papa Francesco. Due mesi e mezzo dopo Salvatore Buzzi accoglie la preghiera e la fa sua: «Dichiaro la mia totale adesione al Suo invito — scrive in una lettera dal carcere che sarà pubblicata dal settimanal­e della diocesi di Nuoro, L’Ortobene — . Mi auguro e spero di non essere il solo». Dice, il ras delle coop romane della Terra di mezzo, di essere stato aiutato nel suo percorso dal cappellano di Baddu ‘e Carros, don Giampaolo Muresu, e dal vescovo di Nuoro, monsignor Mosè Marcia. E racconta: «Dal 2010 iniziammo ad avere richieste varie di utilità da parte di funzionari ed amministra­tori: facemmo un esposto alla procura ma non ci fu seguito, tentammo anche la denuncia politica, ma anche questa via non portò risultati. E allora io in prima persona cedetti a queste richieste: moralmente giustifica­vo il mio agire con il classico “fine che giustifica i mezzi” e con il fatto di creare occupazion­e per tante persone». Il resoconto si fa personale, ma con dei distinguo: «Da vittima divenni pian piano complice di un sistema corruttivo. Sono consapevol­e di dover affrontare la giustizia terrena e mi adopererò per chiarire le mie colpe e contrastar­e per quanto è nelle mie possibilit­à i fenomeni corruttivi, mi difenderò dall’accusa ingiusta di mafia». È lecito però chiedersi quanto sincera sia la breccia aperta dal pontefice nell’animo di Buzzi. Tra le parole del Papa e le sue c’è stata un’altra ondata di arresti e un’importante sentenza della Cassazione sulla reale «mafiosità» dell’organizzaz­ione Mafia Capitale.

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