COME DARE AI LAVORATORI I PROFITTI OTTENUTI DAI ROBOT
Gli umani faranno la fine dei cavalli? è il titolo dell’ultimo saggio di Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee, gli economisti del Mit di Boston diventati famosi per le inquietanti riflessioni sull’impatto occupazionale di Internet, della robotica e dell’intelligenza artificiale.
I due autori riprendono il celebre accostamento tra bipedi e quadrupedi, fatto dal Nobel per l’economia Wassily Leontiev negli Anni 80. Per decenni si pensò che telegrafo e ferrovie, pur avendo soppiantato Pony Express e diligenze, non avrebbero minacciato il lavoro svolto dalla popolazione equina. Che crebbe di 6 volte, tra il 1840 e il 1900, fino a 21 milioni di animali. Tuttavia, con la diffusione dei motori a scoppio, il trend fece retromarcia: e, nel 1960, il numero dei cavalli era sceso a 3 milioni. Toccherà la stessa sorte ai lavoratori di oggi? Non necessariamente, è la risposta dei due studiosi, il cui punto di vista introduce, rispetto alle riflessioni precedenti, note più ottimistiche, fiduciose (forse anche troppo) nelle capacità auto-correttive dei sistemiPaese. Intanto la considerazione che non saranno gli sviluppi tecnologici a stabilire la rilevanza del lavoro umano, bensì le scelte politiche. Certo, il web rimpiazza molti ruoli, ma la maggioranza dei lavori a media o alta intensità professionale resta fuori dalla portata delle tecnologie.
Inoltre, diversamente dai cavalli, gli uomini posseggono capitali. Esiste un’ampia ricchezza diffusa nei fondi d’investimento: un capitalismo di massa che compie scelte decisive. Perché non pensare, scrivono, a un «dividendo robotico» per distribuire all’intera società parte dei benefici ottenuti con l’automazione? L’esempio di riferimento è lo Stato dell’Alaska, che distribuisce ogni anno un dividendo petrolifero a ogni cittadino.
Ma, soprattutto, gli uomini votano, influenzando le scelte socio-economiche. Perciò, in futuro, non si possono escludere — in tutto l’Occidente — azioni e movimenti che propugnino restrizioni alle tecnologie ammazza-lavoro.