Il cinema riscopre la «Rapsodia» con la musica di Mascagni
Èstato il primo compositore italiano a innamorarsi del cinema. Il primo a comporre un’intera colonna sonora di un film datato 1917, Rapsodia satanica, regia di Nino Oxilia, protagonista la divina Lyda Borelli. Che per incarnare la parabola di una giovinezza senza giovinezza — un’anziana aristocratica per tornare bella e desiderabile accetta un patto con il diavolo — si trasforma in diretta da vecchia malandata in fresca fanciulla salvo poi riprendersi tutte le sue rughe nel finale. Una doppia metamorfosi che Mascagni accompagnò con grande sapienza musicale scena dopo scena nell’intento di realizzare, tra immagine, suono, citazioni pittoriche, quel teatro totale auspicato da Wagner. Una pellicola culto della storia del cinema che sabato in piazza Maggiore a Bologna, serata finale del 29esimo festival «Il cinema ritrovato» a cura della Cineteca bolognese, verrà riproposta nella sua magnifica integrità, con i colori in pochoir vividi come la prima volta, grazie al restauro digitale. Ad accompagnarla le musiche di Mascagni, eseguite dal vivo dall’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna diretta da Timothy Brock, anche curatore della revisione della partitura originale fornita dalla Fondazione Mascagni. Un omaggio all’autore di Cavalleria rusticana di cui, domani ricorrono i 70 anni dalla morte.
«Quella prima e unica esperienza di Mascagni con il grande schermo aprì le porte a un nuovo connubio tra cinema e musica — ricorda Brock —. Dieci anni prima che diventasse d’uso, lui già aveva anticipato il lavoro di sincronizzazione tra suono e immagini. Il suo è uno degli accompagnamenti più complessi e raffinati della storia del cinema, muto e sonoro».
Il nodo più difficile da affrontare era la velocità di esecuzione. «Nessuna traccia di indicazioni metronomiche, i soli indizi si trovano nei pentagrammi e nelle parti orchestrali originarie. Un rompicapo di tempi in cui a dare indizi provvidenziali sono proprio alcune immagini del film, le apparizioni di Mefistofele, i due assoli al piano di Lyda Borelli. Non un solo momento figurativo o simbolico sfugge a Mascagni, la penetrante complessità della sua partitura è sbalorditiva». E se questa è stata la sola musica da lui scritta per il cinema, il cinema ha attinto a piene mani alla sua musica. Da Patroni Griffi ( Divina creatura) a Lattuada ( Le farò da padre), da Scorsese ( Toro scatenato) a Coppola ( Il Padrino 3), a Haneke ( Funny Games). Fino ai Sopranos, anche loro sedotti dal fascino di Cavalleria.