Il pallone in tribunale
Malagò spinge la B «In fretta i verdetti altrimenti dovrò commissariare»
Fare presto e fare bene. Sennò: «Sarò inflessibile — così il presidente del Coni —: se non si dovesse partire con i campionati, il commissariamento sarà inevitabile». E in effetti Malagò ne ha piena facoltà, lo slittamento dei campionati è uno dei quattro punti che portano dritti al commissariamento. La regola vale in generale, anche se non sempre è stata applicata (lo sciopero dell’Aic nel 2011 portò allo slittamento, non al commissario). Ma oggi è puntata alla testa della serie B nello specifico dell’intreccio di filoni, Catania e Catanzaro, che sembra compromette le posizioni del club di Pulvirenti e del Teramo neopromosso, responsabilità dirette per ora solo virtuali. Le altre condizioni che possono scatenare il Coni sono: irregolarità amministrative all’interno della Federazione, la mancanza di validità di un sistema elettorale e il non funzionamento della giustizia sportiva.
Ecco, l’ultimo punto vale un po’ come stimolo aggiuntivo per il procuratore Stefano Palazzi, ieri in Figc assieme al presidente Carlo Tavecchio e al capo della Lega di B, Andrea Abodi. Per un vertice che sa di startup per un’altra «terrificante» estate cadenzata dai processi sportivi. «Cacceremo i mercanti dal tempio», l’enfasi di Tavecchio. «La procura di Catania ci trasmetterà gli atti finora espletati — la pratica di Palazzi che ieri ha inviato un delegato per prendere fisicamente l’incartamento —. In 2 mesi i giudici di Catania sono riusciti a portare l’indagine in un punto così avanzato che ci consentirà di fare chiarezza sui nostri tesserati. E abbiamo già gli atti relativi a Savona-Teramo. Andremo il più velocemente possibile, sarà lotta contro il tempo».
Anche e soprattutto perché cambia il fattore di rischio, da slittamento a commissariamento. Il che impone al calcio di prendere tutte le misure più o meno straordinarie per bypassare senza errori o (rischiosi) ritardi la fase dei processi.
In ogni caso la road-map tecnica stabilita ieri in Figc è chiara: innanzi tutto Palazzi userà il meccanismo dello stralcio che consente di estrapolare dalle inchieste i casi di responsabilità diretta, cioè quelli decidono le griglie di partenza dei campionati. Quindi Catania e Teramo in prima battuta, poi il resto si vedrà. Quindi a tutta velocità: l’art.33 comma 11 del Cgs permette di «stabilire modalità procedurali particolari e abbreviazioni dei termini previsti dal codice (...) nei casi in cui s’impone una più sollecita conclusione dei procedimenti». E poi c’è un precedente che ispira fiducia, è lo stesso Palazzi a rispolverarlo: il 24 luglio 2012 arrivarono i deferimenti per il primo processo sportivo sul filone d’inchiesta di Cremona; il 17 agosto, cioè appena tre settimane dopo, uscì la sentenza di secondo grado, in tempo per far partire i campionati secondo le date prefissate. Certo, stavolta ci sarà anche un garbuglio tra ripescaggi e riammissioni. Non resta che correre.
Antonino Pulvirenti, presidente del Catania, ha ammesso davanti ai magistrati d’aver «comprato» cinque partite dello scorso campionato di B per evitare la retrocessione della sua squadra Avversarie Le cinque avversarie che si sarebbero prestate alla combine (100 mila euro a partita) sarebbero Varese, Trapani, Latina, Ternana e Livorno