L’unico diritto possibile è quello di saper aspettare
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uella di Conte con la giustizia è una situazione molto imbarazzante per il nostro calcio, ma sarebbe ancora più imbarazzante assumersi la responsabilità di cacciarlo. C’è chi in questi casi sente il dovere di dare le dimissioni. Non sembra il caso di Conte. Senza questa esigenza morale non si può fare a meno di tapparsi il naso e aggiungere il caso Conte ai tanti che stanno ammalando il calcio. A memoria, è il primo c.t. per cui sia stata chiesto un rinvio a giudizio, in compenso il calcio raramente è stato ineccepibile. Giocatori venduti e scudetti tolti sono storia di sempre. Qui c’è qualcosa di diverso. Conte è già stato condannato dalla giustizia sportiva per lo stesso caso Siena. Gli furono tolti molti mesi di squalifica dall’ultima sentenza dopo che in primo e secondo grado era stato condannato a 10 mesi. In compenso, non ha mai voluto chiedere il patteggiamento. Da un punto di vista sportivo, Conte non è indagabile né condannabile. È un tesserato che ha già scontato la pena, uno come tutti gli altri. Il rinvio a giudizio è un’aggravante scomoda ma pensabile. Scaricare ora Conte significherebbe giudicarlo in anticipo attraverso un pentimento tardivo e una quantità di danni collaterali che una società civile non merita. Lo sport ha il diritto di chiedere chiarezza, ma deve fare anche lo sforzo di credere e aspettare, è previsto da quella stessa chiarezza. Non è comunque una storia risolta, il vero caso comincia oggi. Non è detto non ci siano sorprese lungo la strada, anche a brevissima scadenza. L’isteria del popolo è destinata a crescere, la permalosità personale anche. Nove anni fa Il commissario straordinario della federazione voleva mandare a casa prima del Mondiale, poi vinto, sia Lippi sia Cannavaro, indirettamente toccati dallo scandalo Moggi appena esploso. Criscito tre anni fa, fu rimandato a casa dal ritiro di Coverciano per gli Europei perché aveva subito una perquisizione nell’ambito del calcio scommesse. Risultò non solo innocente, addirittura estraneo. Nel caso Conte siamo più avanti, ci sono già una condanna sportiva e una richiesta di rinvio a giudizio. Uscirne fuori non sarà semplice per nessuno, ma saper aspettare è l’unico diritto possibile.