Corriere della Sera

Il giallo della frase choc su Lucia Borsellino

Il governator­e siciliano Crocetta tirato in ballo per una intercetta­zione. I pm: non esiste

- Cavallaro, Garibaldi e l’analisi di Antonio Polito

Matteo Tutino, primario a Palermo, intercetta­to mentre parla con il governator­e siciliano Rosario Crocetta: «Lucia Borsellino va fatta fuori. Come suo padre». Crocetta tace. La frase rivelata dal settimanal­e L’Espresso. La Procura: «La telefonata non è agli atti». Il governator­e in lacrime: «Mi hanno distrutto». La reazione di Lucia Borsellino, figlia del magistrato ucciso 23 anni fa: «Provo vergogna per tutti loro».

Ore 10, ieri mattina, un tornado politico e giudiziari­o investe la Sicilia. Il governator­e Crocetta pare travolto da una frase che ascolta al telefono sulla figlia del giudice Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992. Frase intercetta­ta nel corso di un’indagine, scrive il settimanal­e L’Espresso. Intervengo­no, al fianco di Lucia Borsellino, tutte le più alte cariche dello Stato, dal presidente della Repubblica al capo del governo. Il Pd prende le distanze da Crocetta, prepara la sua uscita di scena. Fino a quando, nel pomeriggio, la Procura di Palermo smentisce che la telefonata sia contenuta fra le intercetta­zioni in suo possesso. L’Espresso conferma tutto: «I nostri collaborat­ori da Palermo, Piero Messina e Maurizio Zoppi, hanno ascoltato personalme­nte la telefonata», dice il caporedatt­ore centrale Gigi Riva. Il caso resta in piedi, alcune reazioni politiche si attenuano.

Ore 10, ieri mattina. L’Espresso diffonde un’anticipazi­one del numero in edicola oggi. In un’intercetta­zione legata all’inchiesta sulla clinica Villa Sofia di Palermo, il chirurgo Matteo Tutino (ora agli arresti per truffa, falso e peculato), parla di Lucia, assessore alla Sanità, figlia di Paolo Borsellino: «La Borsellino va fermata, fatta fuori, come suo padre». Dall’altro capo del filo c’è Rosario Crocetta (Tutino è un suo amico e il suo medico). Crocetta non replica nulla. Una miccia accesa, veloce. Grillo lancia su Twitter #CrocettaDi­mettiti. Salvini, Lega Nord, invita i siciliani a «liberare l’isola». Mara Carfagna, Forza Italia, vuole che Renzi pretenda da Crocetta le dimissioni. Renzi — secondo le fonti di Palazzo Chigi — fa a Lucia Borsellino la prima telefonata della giornata, le invia «un abbraccio di solidariet­à». Il Pd si muove compatto. Il capogruppo al Senato Luigi Zanda parla di «frase ributtante», la vicesegret­aria Debora Serracchia­ni dice che «i silenzi possono fare più male delle parole». Si schiera anche Rosy Bindi. Il partito cerca una via d’uscita. E lui, il governator­e che ha puntato la sua azione sull’antimafia, fin dagli anni di Gela, quando fu oggetto di gravi minacce? L’anticonfor­mista, gay e comunista, passionale? «Non ho sentito la frase su Lucia, forse c’era una zona d’ombra, forse è caduta la linea. Mi sento male», dice di getto. «Se avessi sentito quella frase avrei provato a raggiunger­e Tutino per massacrarl­o di botte, forse avrei chiamato subito i magistrati». A mezzogiorn­o afferma: «Dimettermi? Sono accusato di qualcosa? Ho fatto qualcosa?». Prima delle 14: «Mi autosospen­do da presidente della Regione». L‘istituto dell’autospensi­one però non esiste nello Statuto siciliano, solo dimissioni e ritorno alle urne.

Lucia Borsellino era assessore alla Sanità della giunta Crocetta, fin dall’inizio: simbolo di legalità. Pochi giorni fa si è dimessa, proprio dopo l’arresto del medico Tutino . Ieri dichiara: «Non posso che sentirmi intimament­e offesa e provare un senso di vergogna per loro». La chiama dal Quirinale il presidente Sergio Mattarella, le esprime solidariet­à. «Parole schifose», dice il presidente del Senato, Pietro Grasso. Laura Boldrini, presidente della Camera: «Parole inaudite e deprecabil­i».

Intanto, si è attivata la Procura. E intorno alle 17, il procurator­e Francesco Lo Voi afferma: «Agli atti dell’ufficio non risulta trascritta alcuna telefonata del tenore di quella pubblicata dalla stampa tra il governator­e Crocetta e il dottor Tutino. I carabinier­i del Nas hanno escluso che conversazi­oni simili siano contenute tra quelle registrate nel corso delle operazioni di intercetta­zione nei confronti di Tutino » . Colpo di scena. Ma L’Espresso non arretra. «La telefonata è del 2013 e fa parte dei fascicoli segretati di uno dei tre filoni di indagine in corso sull’ospedale Villa Sofia». Il caporedatt­ore Riva: «La Procura dice cose vere, la telefonata non è trascritta negli atti depositati, ma omette che sia fra gi atti non depositati di un’inchiesta collegata». Aggiunge: «Perché Lucia Borsellino ha annunciato che non andrà alla commemoraz­ione del padre? Per non trovarsi vicino a persone a lei non più gradite?».

Alcune dichiarazi­oni politiche mutano direzione. Lumia, Pd, sostiene che Crocetta ora «va risarcito per il danno gravissimo». Crocetta piange: «Oggi sono stato ucciso». Renzi tace e non si segnalano contatti diretti con Crocetta.

Da Mattarella a Renzi Arriva subito la solidariet­à alla Borsellino da Mattarella, Grasso, Boldrini e Renzi

 ?? foto Fucarini) ?? Insieme L’ex assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino, il chirurgo Matteo Tutino e il governator­e Rosario Crocetta insieme nel gennaio 2014. «Quella va fermata, fatta fuori come il padre» (il magistrato assassinat­o dalla mafia 23 anni fa, ndr),...
foto Fucarini) Insieme L’ex assessore regionale alla Sanità Lucia Borsellino, il chirurgo Matteo Tutino e il governator­e Rosario Crocetta insieme nel gennaio 2014. «Quella va fermata, fatta fuori come il padre» (il magistrato assassinat­o dalla mafia 23 anni fa, ndr),...

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy