La corte d’Appello non decide sul risarcimento a Longarini
È slittata la decisione della corte d’Appello sul risarcimento dovuto dallo Stato al costruttore Edoardo Longarini. Della vicenda si era occupato il Corriere nei giorni scorsi. Longarini è l’ottantatreenne fondatore della «Adriatica Ricostruzioni» che, negli anni Settanta, si è aggiudicato appalti di pregio e lavori importanti, fra i quali la ricostruzione post-terremoto di Ancona del 1972. Commesse ottenute praticamente in regime di monopolio. La concessione gli fu poi ritirata negli anni Ottanta. Da qui un lungo contenzioso con la pubblica amministrazione fino alla stipula di un arbitraggio per circa due miliardi di euro nel 2004. A garanzia del risarcimento dovuto i legali di Longarini hanno ottenuto di pignorare allo Stato la cifra di 888 milioni di euro, soldi già stanziati e che dovranno essere recuperati, a meno di altre decisioni dei giudici. Nei giorni scorsi
ha avviato un’indagine, ipotizzando un abuso d’ufficio per tutta la vicenda. L’inchiesta del procuratore aggiunto Francesco Caporale è ancora contro ignoti. Ieri, dopo qualche ora di camera di consiglio, la corte d’Appello ha deciso di convocare una nuova udienza.