Corriere della Sera

La moglie di Depp a processo per i suoi cani

- Agostino Gramigna

Insieme Johnny Depp con Pistol, uno dei due cani «sotto accusa»

Forse non pensava di prendersi tutta la scena mediatica mondiale. Fino al punto di oscurare una stella di Hollywood. Invece il ministro dell’Agricoltur­a australian­o, Barnaby Joyce, è ritornato ad essere il più citato del pianeta. Rubando il posto alla vera star, Johnny Depp, che tempo fa era volato in Australia per il suo quinto «Pirati dei Caraibi», seguito dalla moglie, Amber Heard, e dagli inseparabi­li cagnolini: Pistol e Boo. Ed è proprio con la signora Heard che se l’era presa il ministro. Anzi con i due animali: perché Pistol e Boo erano sprovvisti di documenti, fatto grave per la legge del Paese. Durissima. Tanto che i due Yorkshire terrier, trattati come clandestin­i, erano stati minacciati di soppressio­ne se non fossero rientrati a casa. Ora per la moglie di Depp, che dovrà comparire davanti ad un tribunale il 7 settembre, è scattata l’accusa di «importazio­ne illegale». La pena massima per questo tipo di reato è di 1o anni di carcere. Heard aveva provato a difendere i cani («Sono adorabili»). Niente da fare. Per il ministro «il rischio è la biosicurez­za». Morale australian­a: il «problema» clandestin­i non tocca solo gli umani.

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