Un motivo per andarci
Non solo festival legati alla musica ma anche la guerra dei pomodori (in Spagna), il Carnevale caraibico (a Londra), la celebrazione e il campeggio fantasma di Burning man (Nevada): ecco la super agenda dell’estate
Se oggi l’Europa è terra di festival lo deve a pionieri dei grandi raduni open air come Michael Eavis, fondatore di Glastonbury che ogni estate raduna 150mila persone nel Somerset. Eavis, amico di Mick Jagger e Bono, cominciò nel 1970 offrendo musica dal vivo e latte fresco a una sterlina, dopo essere stato folgorato dalla kermesse dell’Isola di Wight.
Dalla Norvegia alla Spagna, ogni Paese ospita dagli ottanta ai cento festival ogni estate e anche se la musica è il «perché» più forte per gli under 30, festival storici come Avignone ( www.festival-avignon.com fino al 25 luglio) ed Edimburgo (dal 7 al 31 agosto) continuano ad essere «bandiere» per il teatro, le performance e l’opera spesso con anteprime internazionali. Il sito specializzato choosefest.com conta circa settecento rassegne in tutta l’Unione, limitandosi alla musica.
I festival si sono rivelati un potente motore turistico creando posti di lavoro e portando alla ribalta località altrimenti sconosciute come la danese Roskilde dove pochi giorni fa Damon Albarn ha suonato fino alle quattro del mattino prima di essere portato via dal palco dai servizi di sicurezza.
L’Inghilterra resta la regina dei festival musicali e l’ultimo grande appuntamento dell’estate è a Reading (settanta chilometri a ovest di Londra dal 28 al 30 agosto, informazioni sul sito www.readingfestival.com) con il gotha del rock planetario.
Budapest, l’isola della musica
A pochi chilometri da Budapest sull’isola di Obudai il Sziget fa suonare il Danubio con centinaia di concerti (dal 10 al 17 agosto it.szigetfestival. con circa 400mila presenze e con un giro d’affari impressionante: i tre principali festival ungheresi generano oltre 300 milioni di euro di fatturato. Sorpresa: non è un festival (solo) per giovani, qui arrivano intere famiglie da tutta Europa con moltissimi italiani. Quest’anno i nomi di maggior richiamo sono Robbie Williams, gli Alt-J e gli Interpol ma sull’«isola della libertà» (sottotitolo del festival) sono in programma centinaia di altri concerti (fra gli italiani il Canzoniere Grecanico Salentino), altrettanti dj set e molti dibattiti dedicati alla cultura giovanile.
Edimburgo, la Binoche in scena
Il Festival (diretto dall’anno scorso da Fergus Linehan; dal 7 al 31 agosto) ospitato ogni agosto dalla capitale scozzese per tre settimane occupa teatri, piazze e qualsiasi spazio dedicato alla creatività per presentare commedie, opere, concerti, performance e musical. Accanto alla rassegna ufficiale il Royal Mile nel cuore del centro storico è un palcoscenico all’aperto per il Fringe con circa 15mila esibizione con 700 compagnie in arrivo da tutto il mondo. Quello che non figura nel programma del Festival e del Fringe è il Forest Fringe, ospitato alla Out of the Blue and Drill Hall. L’apertura del festival ufficiale è affidata a una messa in scena di Antigone (con una nuova traduzione inglese firmata da Anne Carson) con Juliette Binoche nei panni della nobildonna tebana e diretta da Ivo van Hove. Prima mondiale per «Lanark- Una vita in tre atti», adattamento teatrale dell’omonimo romanzo del 1981 di Alasdair Gray omaggiato per i suoi ottant’anni. «Lanark» è la trasposizione di pagine sinistre ed evocative nella Glasgow del dopo-