Corriere della Sera

«Sono tra i dj più potenti della dance ma mi diverte di più il ruolo del papà»

Il fenomeno Diplo: non pensavo di far soldi con la musica, per me era solo un hobby

- Andrea Laffranchi

Deve essere complicato organizzar­e l’agenda di Diplo. Il 36enne americano, gira il mondo per fare il deejay nei club più prestigios­i, produce album per star del calibro di Madonna che l’ha voluto per svecchiare il suono dell’ultimo « Rebel Heart » (uscito a marzo, in Italia è stato disco d’oro in una settimana), sotto l’insegna Major Lazer sforna hit come quella «Lean On» che da settimane sta nei posti pregiati delle classifich­e di vendita e streaming planetarie ( da noi è già doppio platino), e si diverte con il progetto Jack Ü in coppia con Skrillex, un altro re Mida della dance. «E in più sono anche un papà. Ed è forse questo il ruolo più divertente», precisa il 36enne americano, all’anagrafe Thomas Pentz, che ha due figli, e il più piccolo l’ha battezzato Lazer in onore del gruppo.

Billboard, la più importante rivista del settore musicale, lo ha nominato numero 2 (il primo è un promoter di concerti) fra le personalit­à più potenti della dance. «In futuro mi piacerebbe arrivare alla classifica dei più influenti in assoluto di Time », dice senza falsa modestia.

«Lean On», realizzata con DJ Snake e con la voce della danese MØ, ha un video che spiazza: i ritmi dancehall-reggaeton che arrivano dai Caraibi e quelli della dance music sono abbinati a immagini in stile Bollywood. «Eravamo in tour in India e avevamo qualche giorno libero. Quando faccio video non voglio fare cose precise e profession­ali in studio. Preferisco divertirmi con gli amici. Questa volta per girare abbiamo dovuto pagare mazzette alla polizia indiana e ad altri, il castello che si vede è di cartone… eppure sembra tutto epico e fresco. E’ la magia dell’India».

«Che faremo quando invecchier­emo» dice a un certo punto la canzone. La domanda si fa alle rockstar, ma anche i deejay iniziano a invecchiar­e. Lui si vede in consolle a 70 anni? «Assolutame­nte no. A parte un paio di eccezioni, leggende come Tiesto o Benny Benassi, che riescono ancora a essere sinceri e ad emozionars­i per la musica, è difficile stare sul trend. A me adesso piace fare il deejay, sono uno di quelli che detta la linea, mi sento parte di una cultura… Quando non lo sarò più non sarà difficile mollare. Farò musica in altro modo. Non devi per forza stare su un palco».

Diplo, il nome d’arte arriva da quello di un dinosauro, il diplodocus, sarà in Italia con i Major Lazer il 16 agosto a Gallipoli al Day Off Music Festival (in apertura Ensi e i Sud Sound System). E a ottobre si parla di Firenze.

Prima del successo, delle fidanzate star come M.I.A. e Katy Perry, delle liti via Twitter con Taylor Swift e la stessa Perry (aveva detto cose poco carine sul lato b della prima), per Diplo c’è stata la gavetta . «Non ho mai pensato di guadagnare con la musica. Forse oggi un ragazzino può immaginarl­o, ma quando io avevo 20-22 anni nessuno faceva i soldi così, quello di deejay non era considerat­o un lavoro. Per me era un hobby e nel frattempo ho avuto mille altre occupazion­i: maschera al cinema, un posto allo zoo, uno nella metro». Per tre stagioni è stato anche insegnante per ragazzini fra 10 e 14 anni. Mestiere assai lontano da quello di deejay. «Un amico mi ha chiamato per dare una mano al doposcuola. Aiutavamo i ragazzi coi compiti e poi con altri progetti, anche musicali».

Lui può raccontare Madonna vista da vicino, visto che ha messo mano a gran parte del nuovo «Rebel Heart». «Lei sta ad un altro livello di profession­alità

I supporti digitali Se ti lamenti della tecnologia come fanno i Rolling Stones appari vecchio e fuori tempo

e fa impression­e vederla così umile e normale quando lavora», dice.

Diplo ha idee chiare sul futuro tecnologic­o della musica. «Ho sempre usato tutti i mezzi, che fossero internet o i cd, per portare la mia musica alla gente. Sono arrivato a questo livello in modo diverso da Taylor Swift: però ho condiviso la sua battaglia contro Apple che voleva distribuir­e la musica senza pagare gli artisti. Con Spotify invece ho guadagnato molto grazie agli accordi che ho fatto con la mia etichetta, la Mad Decent. Chi ha vecchi contratti invece si lamenta, ma dovrebbe farlo con la propria etichetta. La tecnologia è fatta per il pubblico e non per noi artisti. Se stai lì a lamentarti degli sviluppi del digitale come fanno i Rolling Stones o i Metallica allora appari vecchio e fuori tempo».

 ??  ?? Dal vivo Diplo ha 36 anni. Il 16 agosto sarà in concerto in Italia, a Gallipoli, con i Major Lazer
Dal vivo Diplo ha 36 anni. Il 16 agosto sarà in concerto in Italia, a Gallipoli, con i Major Lazer

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy