Corriere della Sera

Microcosmi di suoni, parole e visioni nel segno dell’acqua

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Il 24esimo «Mittelfest» è nel segno dell’acqua, quasi come un confine liquido tra mondi. Aghe.Voda.Ujë, titolo della prima serata, unisce compositor­i, interpreti e poeti da Italia, Croazia, Bosnia e Erzegovina, Serbia, Slovenia, Montenegro, Macedonia, Albania. Tosca darà voce all’Italia, mentre per ogni Paese ecco nomi noti come Arsen Dedic, uno dei cantautori più conosciuti di tutta la Jugoslavia, o il cantautore sloveno Vlado Kreslin (Premio Tenco 2007), o Dragan Jovanovic Danilov, il poeta serbo di oggi più tradotto. Dalla Mitteleuro­pa fino al bacino del Mediterran­eo, con il musicista armeno Arto Tuncboyaci­yan o la Istanbul State Symphony Orchestra. Due le icone della danza mondiale presenti: Carolyn Carlson e Alessandra Ferri. Ma il cartellone (pensato dal direttore Franco Calabretto insieme a Rita Maffei) è vastissimo: oltre 60 spettacoli in 9 giorni. Per il teatro, si segnala (19 luglio) l’omaggio a Giuliano Scabia, curato da Valter Colle. E di naufragi racconta lo spettacolo Il mio nome è Nettuno, un testo di Pietro Spirito per la voce narrante di David Riondino. Sempre sul tema di acqua, cibo e sprechi, la conferenza scenica Wastebuste­rs: dialogo tra l’agro-economista Andrea Segrè e il conduttore di Caterpilla­r, Massimo Cirri scandito dalle vignette di Francesco Tullio Altan. Acque e altre correnti - parole e musica per un festival dedicato all’acqua è il progetto che unirà Erri De Luca e Gianmaria Testa. Tanto cinema, con proiezioni (al Castello Canussio) come Lungo il fiume, di Ermanno Olmi (1992) e ancora la lingua friulana, stavolta intrecciat­a alla provenzale, per il recital musicale sulle poesie di Pasolini Su e ju. Il trombettis­ta Markus Stockhause­n propone un doppio appuntamen­to, mentre Another shot of Slivovitz (con il gruppo jazz-rock partenopeo degli Slivovitz) sarà il gran finale.

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