Il diverso da mettere alla porta Un altro scandalo di Schnitzler
Ribellione «Trash Cuisine», il nuovo spettacolo del Belarus Free Theatre in prima nazionale a Mittelfest colpo di scena del destino, anche il bambino muore.
A quel punto, spezzato l’unico legame di sangue, l’ostilità verso Toni si fa palese. Persino Emma, cognata del padrone di casa, la sola che aveva preso le difese della ragazza smascherando ipocrisie e perbenismo, deve arrendersi. Di fronte alla levata di scudi collettiva Toni dovrà andarsene.
«Il corpo estraneo è stato espulso e la famiglia, che a sua volta rischiava di essere emarginata, si è ricompattata secondo i dettami sociali — sostiene Però —. Un’esclusione del “diverso”, dello “straniero” che ci mette difronte alle nostre paure, molto attuale. Per questo, per interpretare Toni ho scelto Astrid Meloni, attrice dalla pelle ambrata, eritrea da parte di madre. I suoi capelli crespi, prima raccolti quasi a volersi mascherare, alla fine verranno sciolti come segno di una libertà ritrovata. Sia pure a caro prezzo».
Non sappiamo che fine farà Toni, Schnitzler non lo dice. «Ti aiuteremo» è la promessa farisea che il clan le fa al momento di metterla alla porta. «La pièce è datata 1898, tempo di belle époque viennese. Ma dietro quella società evoluta e colta baluginava un antisemitismo nascente. L’ebreo Schnitzler ne era ben consapevole».
Fermenti inquietanti, sanzioni sociali, rimozioni presaghe di futuri orrori. Opportunamente celati dietro la maschera Eclettico Arthur Schnitzler (1862-1922) è stato medico e scrittore di quel mondo dorato.
«La sola ad esserne consapevole è Emma, donna forte ed emancipata — interviene Stefania Rocca, attrice versatile nel cinema come in teatro, qui interprete di quel carattere —. Una donna sola, rimasta vedova presto, libera e anticonformista abbastanza da diventare la confidente prediletta del nipote Hugo. E forse anche di più. O forse sono solo le maldicenze di chi non può immaginare altrimenti il legame tra una donna ancora piacente e un giovane. In ogni caso, proprio l’affetto per il nipote morto spinge Emma a prendersi a cuore la causa di Toni. Lei che conosce l’amore, sa che non bada alle convenzioni sociali. Come sempre in Schnitzler le donne sono i pezzi migliori di una società il ambiguo perbenismo lui addita con feroce eleganza».
Uno scandalo via l’altro per l’autore. Dalla danza sessuale di Girotondo interrotta alla sua prima rappresentazione nel 1920, alla Signorina Else, che per salvare le finanze di famiglia deve mostrarsi nuda a un anziano sporcaccione. Dal Doppio sogno di due sposini che si confessano le reciproche fantasie erotiche con degli sconosciuti al dirompente Sottotenente Gustl atto d’accusa dell’ottuso militarismo asburgico che costò a Schnitzler, medico militare, l’espulsione dall’esercito. E poi questo nuovo Scandalo. Scritto 120 anni fa, oggi più che mai graffiante.