Tutta un’altra Juve
TORINO Un anno dopo, a Vinovo c’è un’atmosfera nuova. Caldissima, ma soltanto per il sole che non concede tregua. Le contestazioni che il 16 luglio scorso accolsero Massimiliano Allegri all’arrivo al centro sportivo si sono trasformate in applausi all’allenatore che, nel giorno del raduno della Juventus, celebra il suo primo compleanno sulla panchina bianconera. Un anno dopo, soprattutto, c’è una squadra tutta nuova che si presenta ai nastri di partenza della stagione. Una squadra che riparte senza tre protagonisti del quadriennio vincente: oltre a Pirlo e Tevez, proprio nel giorno della ripresa dice infatti addio anche Vidal. Il cileno passa al Bayern Monaco per 37 milioni più bonus che permetteranno ai bianconeri di toccare quota 40. La trattativa con il club bavarese è esplosa mercoledì e si è concretizzata ieri con un blitz dell’a.d. juventino, Beppe Marotta, a Monaco di Baviera. Vidal lascia la Juve dopo quattro stagioni e torna in Germania — era stato acquistato nel 2011 dal Bayer Leverkusen per 10,5 milioni — per giocare nel club che lo aveva corteggiato a lungo prima che scegliesse Torino. Arturo firmerà un quadriennale a 6,5 milioni a stagione. L’ufficialità è attesa la prossima settimana, dopo le visite mediche.
La cessione di Vidal blinda in sostanza Pogba ed è la più redditizia dell’era Agnelli. In un certo senso messa anche in preventivo per alcuni comportamenti fuori dal campo del giocatore che non sono stati graditi in società. È un addio che ha un forte risvolto tecnico e che segna un altro passo importante nella rifondazione dei campioni d’Italia al termine di quattro anni di successi. La Juve perde un centrocampista capace di 48 gol in 171 presenze (numeri da attaccante) e di fare la differenza con corsa e recuperi. Dopo i primi tre anni super con Conte al timone (18 gol nel 2013-14), la scorsa stagione è stata condizionata dai postumi dell’operazione al ginocchio destro prima del Mondiale brasiliano, tanto che il vero Vidal si è visto soltanto nell’ultimo periodo. La prima conseguenza è che la Juve è partita immediatamente a caccia del trequartista in grado di regalare qualità e fantasia alla manovra.
Il sogno è Mario Goetze, 23 anni, in rotta con il Bayern e con il tecnico Guardiola. L’operazione è molto onerosa — costa 40 milioni e ha un ingaggio di 7 milioni — ma i primi contatti ci sono già stati. L’alternativa forte risponde al nome di Julian Draxler, enfant prodige dello Schalke 04. Costa 20 milioni e anche per lui ci sono stati i primi approcci. Da non scartare l’ipotesi Cuadrado, anche se si tratta di un giocatore con caratteristiche differenti. Stesso discorso per Alex Sandro, terzino sinistro classe ‘91 del Porto.
A Vinovo, intanto, la nuova Juve ha iniziato a lavorare: con la vecchia guardia praticamente al completo (Buffon, Bonucci e Marchisio arriveranno lunedì prossimo) e tutti i neo bianconeri. A cominciare da Mario Mandzukic che si è presentato così: «Ogni squadra sentirebbe la mancanza di due grandi come Pirlo e Tevez, mi auguro che resteremo forti come l’anno scorso. La finale di Berlino dimostra l’ottimo lavoro fatto ed è un buon inizio per per vincere il trofeo la prossima stagione». Il croato ha scelto la maglia numero 17 che fu di Trezeguet, il bomber straniero più prolifico della storia bianconera: 171 gol in 320 partite. Chissà se sarà di buon auspicio per la nuova Juve.
Mandzukic Ogni squadra sentirebbe la mancanza di due grandi come Pirlo e Tevez, mi auguro che resteremo forti. La finale di Berlino è un punto da cui ripartire