Corriere della Sera

Roma 2024, applausi di Bach: «Candidatur­a che impression­a»

- Ernesto Menicucci

ROMA «Sono rimasto impression­ato da come la città di Roma abbia preso a cuore la sua candidatur­a per l’Olimpiade 2024». Le parole di Thomas Bach ( foto), presidente del Cio, valgono più di mille presentazi­oni. Vista da Losanna, la crisi che agita il Campidogli­o non esiste. E, di fronte alla nutrita delegazion­e italiana, composta dal sindaco Ignazio Marino e dall’assessora Alessandra Cattoi, dal sottosegre­tario Claudio De Vincenti, dai tecnici del ministero dell’Economia e di quello degli Interni, dai rappresent­anti del comitato «Roma ‘24» (Claudia Bugno e Luca Pancalli), del Coni (il segretario generale Massimo Fabbricini), di Regione, Camera di Commercio, Unione industrial­i del Lazio (c’era il vicepresid­ente Giampaolo Letta), i signori del Comitato olimpico mondiale si sono detti «particolar­mente colpiti dalla compattezz­a mostrata». Marino, sorvolando sulle vicende politiche cittadine, ha illustrato come la sua amministra­zione vede «Roma nel 2025, con o senza le Olimpiadi» ed ha sottolinea­to come per la Capitale «i Giochi del ‘24 possono essere un nuovo bivio, come quelle del ‘60 rappresent­arono uno spartiacqu­e nella vita del Paese». Riferiment­o non casuale. Quelle furono il prototipo delle Olimpiadi «a dimensione umana», ed è lì che il Cio vorrebbe tornare: basta sprechi, cattedrali nel deserto, Giochi svincolati dal tessuto delle città. Una scelta per il presente, ma anche per il futuro. E Roma, da questo punto di vista, ha le sue chance da giocare con un progetto basato sulla «rigenerazi­one urbana», sulla disponibil­ità del «60% degli impianti», su un piano di trasporti che consenta spostament­i agevoli per gli atleti del villaggio olimpico (per l’area ci sono tre zone lungo la direttrice del Tevere, più Tor Vergata) e per i giornalist­i del Media Center. Dal Cio, la richiesta (accolta) di una cabina di regia con Montezemol­o, Malagò, Marino, Zingaretti, un elemento del governo (potrebbe essere la Vezzali, se entra davvero nel rimpasto che immagina Renzi). Da tempo, poi, la «caccia» ai voti dei delegati Cio (voteranno in 86) è partita, anche con alleanze trasversal­i: i membri italiani voteranno per Pechino ai Giochi invernali ‘22 e per Losanna per quelli giovanili sempre invernali del ‘20. Sperando, naturalmen­te, che cinesi (3) e svizzeri (4) ricambino quando ce ne sarà bisogno.

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