Tre cose urgenti (senza isterie)
Italiani contro stranieri, tre cose urgenti (senza isterie) per la guerra che rischiamo di perdere tutti.
Prima Treviso, poi Roma in un’escalation di violenza che potrebbe degenerare ulteriormente. Italiani contro stranieri, in una guerra che alla fine rischiamo di perdere tutti. Perché sono poche decine i profughi ospitati in Veneto e nel Lazio che tante proteste hanno provocato, ma molti altri ne arriveranno e non si può rischiare di perdere il controllo. Soprattutto non si possono accettare manifestazioni di intolleranza che rasentano il razzismo. Da settimane i residenti di Casale San Nicola, periferia Nord di Roma, si oppongono all’apertura della struttura. Ieri il trasferimento di 19 migranti è avvenuto, e puntuale è esplosa la rivolta nel timore che il loro numero possa aumentare. Lo stesso è accaduto in provincia di Treviso, dove i cittadini hanno addirittura impedito la consegna dei pasti a un centinaio di persone e hanno dato fuoco ad alcuni materassi sperando di ottenere lo sgombero dello stabile, senza luce, dove erano state ospitate. Un clima tanto pericoloso da convincere i responsabili del Dipartimento Immigrazione del Viminale a trasferirli in una ex struttura militare. Tutto questo dimostra che l’emergenza legata all’immigrazione deve essere gestita, non subita. Per troppo tempo il governo si è illuso che l’Europa ci aiutasse a risolvere il problema e non si è adoperato per mettere a disposizione quelle strutture — caserme, ma anche centri di accoglienza più moderni e adatti ognuno a contenere almeno 300 persone — come più volte era stato promesso. Fa bene l’esecutivo a chiedere di nuovo il contributo di Bruxelles, ma ormai è chiaro che l’unico aiuto potrebbe essere economico e dunque si deve fare tutto il resto. Bisogna accelerare i negoziati per siglare gli accordi di polizia e fare i rimpatri nei Paesi d’origine, individuare luoghi controllati e ben attrezzati dove sistemare chi richiede asilo, aumentare il numero delle commissioni in modo da accelerare l’iter delle pratiche per il riconoscimento dello status di rifugiato in modo che gli stranieri possano raggiungere quegli Stati dove hanno scelto di vivere. Sottovalutare quel che sta accadendo sarebbe un errore gravissimo. Soprattutto perché la rabbia dei cittadini è fomentata da formazioni di estrema destra come CasaPound e Forza Nuova e da esponenti politici che sulla lotta ai migranti fondano la loro propaganda. Un atteggiamento irresponsabile. Altre sono le strade che si possono percorrere per arrivare alla soluzione e la principale passa proprio per chiedere e pretendere dal governo un piano serio e urgente di interventi.