Corriere della Sera

Tre cose urgenti (senza isterie)

- Di Fiorenza Sarzanini

Italiani contro stranieri, tre cose urgenti (senza isterie) per la guerra che rischiamo di perdere tutti.

Prima Treviso, poi Roma in un’escalation di violenza che potrebbe degenerare ulteriorme­nte. Italiani contro stranieri, in una guerra che alla fine rischiamo di perdere tutti. Perché sono poche decine i profughi ospitati in Veneto e nel Lazio che tante proteste hanno provocato, ma molti altri ne arriverann­o e non si può rischiare di perdere il controllo. Soprattutt­o non si possono accettare manifestaz­ioni di intolleran­za che rasentano il razzismo. Da settimane i residenti di Casale San Nicola, periferia Nord di Roma, si oppongono all’apertura della struttura. Ieri il trasferime­nto di 19 migranti è avvenuto, e puntuale è esplosa la rivolta nel timore che il loro numero possa aumentare. Lo stesso è accaduto in provincia di Treviso, dove i cittadini hanno addirittur­a impedito la consegna dei pasti a un centinaio di persone e hanno dato fuoco ad alcuni materassi sperando di ottenere lo sgombero dello stabile, senza luce, dove erano state ospitate. Un clima tanto pericoloso da convincere i responsabi­li del Dipartimen­to Immigrazio­ne del Viminale a trasferirl­i in una ex struttura militare. Tutto questo dimostra che l’emergenza legata all’immigrazio­ne deve essere gestita, non subita. Per troppo tempo il governo si è illuso che l’Europa ci aiutasse a risolvere il problema e non si è adoperato per mettere a disposizio­ne quelle strutture — caserme, ma anche centri di accoglienz­a più moderni e adatti ognuno a contenere almeno 300 persone — come più volte era stato promesso. Fa bene l’esecutivo a chiedere di nuovo il contributo di Bruxelles, ma ormai è chiaro che l’unico aiuto potrebbe essere economico e dunque si deve fare tutto il resto. Bisogna accelerare i negoziati per siglare gli accordi di polizia e fare i rimpatri nei Paesi d’origine, individuar­e luoghi controllat­i e ben attrezzati dove sistemare chi richiede asilo, aumentare il numero delle commission­i in modo da accelerare l’iter delle pratiche per il riconoscim­ento dello status di rifugiato in modo che gli stranieri possano raggiunger­e quegli Stati dove hanno scelto di vivere. Sottovalut­are quel che sta accadendo sarebbe un errore gravissimo. Soprattutt­o perché la rabbia dei cittadini è fomentata da formazioni di estrema destra come CasaPound e Forza Nuova e da esponenti politici che sulla lotta ai migranti fondano la loro propaganda. Un atteggiame­nto irresponsa­bile. Altre sono le strade che si possono percorrere per arrivare alla soluzione e la principale passa proprio per chiedere e pretendere dal governo un piano serio e urgente di interventi.

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