Corriere della Sera

Il piano dell’Europa, primi trasferime­nti a partire da ottobre

- Di Francesca Basso

Entro questa sera gli Stati membri della Ue dovranno mandare per iscritto alla presidenza di turno lussemburg­hese quanti migranti richiedent­i asilo sono disposti ad accogliere da Italia e Grecia in due anni e dai campi profughi: il piano della Commission­e prevede la ridistribu­zione rispettiva­mente di 40 mila e 20 mila migranti. Fino a ieri la cifra dei 40 mila non era stata raggiunta, ma il giorno della verità sarà lunedì quando si terrà il Consiglio Affari interni. La discussion­e sui numeri sarà a porte chiuse, procedura che viene adottata quando i temi sono particolar­mente delicati. La presidenza lussemburg­hese ha tutte le intenzioni di arrivare a un’intesa lunedì, anche se il faticoso accordo raggiunto tra i leader di Stato nel summit del 25 giugno scorso concede tempo sino a fine luglio. Se non ci sono intoppi, i trasferime­nti potrebbero cominciare tra ottobre e dicembre. La Spagna è l’unico Paese che non ha ancora comunicato le cifre, mantenendo una posizione rigida contro il piano definito in più occasioni un errore che rischia di avere un effetto richiamo. In ottobre in Spagna ci sono le elezioni e Madrid deve fare i conti con l’opinione pubblica interna, così come la Polonia, altro Paese critico fin dall’inizio sul ricollocam­ento. Ungheria e Bulgaria hanno visto riconosciu­ta la situazione di emergenza e non dovranno prendere migranti. Ma le loro «quote» dovranno essere ridistribu­ite. Alcuni Paesi, quelli dell’Est in particolar­e, andranno convinti a fare di più. Si sta lavorando anche per rafforzare i rimpatri.

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