Lafazanis il rosso e l’impossibilità di essere «di lotta e di potere»
Anche nel suo ultimo giorno da ministro dell’Energia e delle Infrastrutture, Panagiotis Lafazanis si è dimenticato di essere un ministro. A ricordarglielo gli abitanti del quartiere ateniese di Kareas, dove ieri le fiamme degli incendi sono arrivate a lambire alcuni condomini. Il leader dei dissidenti di Syriza, l’ala più radicale di una formazione di sinistra radicale, sapeva già che a sera sarebbe stato sostituito da una figura più fedele ad Alexis Tsipras. Sulla Piattaforma dell’ex professore di matematica si ritroveranno tutte quelle realtà simili ma non omogenee che rappresentano un terzo del maggiore partito di governo, dalle organizzazioni trotskiste ai sindacati stalinisti, passando per le associazioni comuniste-ecologiste. Lafazanis avanzava su una strada di periferia con la postura del generale, imprecando contro i recenti tagli alla Protezione civile. Nei sei mesi trascorsi alla guida di un dicastero fondamentale non ha fatto altro che questo, minacciando l’uscita sua e dei suoi. Nulla andava bene di quel che faceva il governo più radicale e progressista della storia recente d’Europa. Se riassumeva gli statali licenziati ci voleva l’aumento, se rinunciava a privatizzare le aree dismesse si doveva pure statalizzare le banche. «Tu cosa ci fai qui? Ma tu dov’eri?». Alcuni ragazzi hanno fermato la sua marcia, richiamandolo all’impossibilità di essere al tempo stesso di lotta e di governo. La reazione è stata impagabile. Lafazanis era sbalordito. Come se avesse incontrato un extraterrestre che gli chiedeva la strada per il Partenone. Erano gli altri a essere strani, a non accorgersi della sottigliezza delle sue posizioni, mica lui, che scuotendo la testa è tornato sui suoi passi. Quello stupore riassume le contraddizioni del primo governo Tsipras. È la dimostrazione dell’incapacità di accettare la realtà, subordinandola alla propria visione del mondo e di se stessi. A guardare bene, nell’espressione sdegnata e incredula dell’ex ministro Lafazanis si intravedono le ragioni del fallimento di un progetto politico.