Cina, la maschera anti-stress per «salvarsi» dal capoufficio
Primi test in alcune aziende. La fatica da lavoro è una piaga sociale
grande successo. Altri si sono nascosti dietro il ghigno di «Guy Fawkes», divenuto il simbolo del gruppo di hacker Anonymous.
Le foto della «ChinaFotoPress» che documentano la giornata di lavoro in maschera sono state rilanciate dall’edizione online del Quotidiano del Popolo. Perché lo stress degli impiegati in Cina è un problema sociale e patologico grave: i giornali sostengono che 600 mila persone muoiono ogni anno per eccesso di fatica. La sindrome è così diffusa che ha anche un nome in mandarino, «guolaosi»: «guo» significa troppo, «lao» lavoro, «si» morte. Seicentomila vittime da troppo lavoro è un dato probabilmente esagerato, ma il problema è reale: «In Cina c’è la convinzione che si lavori per il bene della nazione, per lo sviluppo dell’economia e che si debba dimenticare se stessi», dice il professor Yang Heqing della Capital University di economia e business di Pechino.
Un giorno al mese in ufficio senza volto, con i sentimenti protetti da una maschera, può aiutare a sopportare. Ma certo non riduce la fatica delle lunghe
La vicenda
Agli impiegati di alcune società di servizi, in Cina, è consentito una volta al mese di indossare una maschera che li rende anonimi
L’idea ha lo scopo di stemperare le tensioni del lavoro in un ambiente estremamente competitivo e gerarchico, fondato sull’etica confuciana
Indossando delle maschere (vedi foto), i lavoratori possono permettersi di «fulminare con lo sguardo» il loro capo o clienti molto sgarbati ore di straordinario alle quali si sottopongono i lavoratori cinesi. Secondo un’indagine dell’Ilo (International Labour Organization), oltre il 60 per cento dei dipendenti in Cina accettano di prolungare oltre le due ore ogni giorno i turni. L’anno scorso fece scalpore la morte di un dirigente della Commissione di controllo delle banche, il dottor Li Jianhua, 48 anni, crollato alla scrivania mentre all’alba cercava di finire una relazione.
«Senza-Volto» Gli impiegati della «Woffice» hanno scelto le fattezze di «SenzaVolto» un eroe dei cartoni
Mentre sui social network i «colletti bianchi» cinesi si interrogavano sul senso di una vita bruciata per il lavoro ossessivo, la Commissione governativa dalla quale dipendeva il povero Li Jianhua scriveva: «Dobbiamo tutti imparare dal compagno Li, dovremmo tutti essere come lui, sempre solidi negli ideali, nell’interesse superiore di lealtà alla causa del Partito e del popolo, sacrificando tutto».
@guidosant