Il nuovo Fisco Che cosa cambia
Bonus del 30% per il ritorno dei cervelli Regole più chiare per il rientro dei capitali
Nuovo passo avanti per la riforma del fisco. Ieri il Consiglio dei ministri ha approvato i nuovi testi, corretti raccogliendo le indicazioni del Parlamento, di tre decreti legislativi di attuazione della delega sull’internazionalizzazione delle imprese, con un nuovo regime fiscale per il rientro dei “cervelli” in Italia, la fatturazione elettronica e l’abuso del diritto, con una nuova norma che dovrebbe sbloccare definitivamente la regolarizzazione dei capitali all’estero. I tre decreti saranno ora rinviati al Parlamento per il parere finale prima dell’adozione definitiva.
I suggerimenti del Parlamento sono stati quasi tutti accolti dal governo. A cominciare da quello che introduce l’ennesimo regime fiscale di favore per agevolare il ritorno in Italia di lavoratori altamente qualificati, ai quali il fisco concederà uno sconto del 30% sui redditi dichiarati nei successivi cinque anni.
Sempre di ispirazione parlamentare è la norma che punta ad eliminare gli ultimi ostacoli al rientro dei capitali dall’estero con la “voluntary disclosure”. L’autodenuncia, con la riduzione delle sanzioni amministrative e la non punibilità penale, potrà riguardare anche attività e imposte riferite ad annualità per le quali siano scaduti i termini di accertamento. Non ci sono grandi novità, invece, sul testo del decreto che regola l’abuso del diritto, salvo un chiarimento sul modo in cui l’amministrazione fiscale può ottenere, in presenza di reati penali, il raddoppio delle annualità che ancora possono essere sottoposte ai controlli fiscali.
All’appello mancano i capitoli relativi al nuovo catasto edilizio e al nuovo fisco per le piccole imprese, per i quali l’esecutivo non ha esercitato in tempo la delega. Sul catasto si conta nel ripescaggio a settembre con la Legge di Stabilità ed insieme alla nuova Local Tax sugli immobili.