Speranza: i soldi dove li trova? Matteo non ha parlato dei 120 miliardi di evasione
«Renzi non mi ha risposto, ora dica una parola chiara: davvero pensa di usare la stampella trasformista di Verdini e degli amici di Cosentino? Sarebbe un film dell’orrore, un errore gravissimo». Roberto Speranza, ex capogruppo Pd, commenta così la relazione del segretario all’assemblea.
Renzi però ha citato l’elezione del presidente Mattarella, per il quale si raggiunse l’unità del Pd.
«Sì e infatti quello è stato il momento migliore della legislatura. Ma questo schema va portato fino in fondo e non lasciato a galleggiare sotto il messaggio subliminale che si possa usare l’aiuto di Verdini».
La convince la nuova narrazione renziana, che collega il sì alle riforme con la rivoluzione copernicana delle tasse «sforbiciate»?
«Sulla sfida delle riforme ci dobbiamo stare tutti. Ma la parola “riforme” non è neutra: bisogna capire quali e in che direzione. Su alcune potevamo fare di più: per esempio sulle liberalizzazioni per i farmaci di fascia c, sull’energia o sulle professioni. Che il Pd voglia scrollarsi l’immagine di partito delle tasse è un obiettivo del tutto condivisibile». C’è un però? «Io credo che servano alcuni paletti. La priorità per me è defiscalizzare gli investimenti per creare lavoro. Per esempio continuare a detassare le nuove assunzioni come avvenuto quest’anno. Poi serve progressività: va bene abbassare le tasse, ma partiamo sempre da chi ha di meno. E attenti a toccare un welfare già debole».
Renzi promette l’abolizione delle tasse sulla prima casa, come già fece Berlusconi.
«È giusto superare la tassa sulla prima casa, ma non per tutti. Che senso avrebbe cancellarla per una persona dal reddito alto che ha un attico nel pieno centro di Roma? Sono soldi che si potrebbero investire su altro. Per esempio su quella misura universale di contrasto alle povertà che chiedo da tempo. Ma c’è un altro punto che non mi ha convinto del discorso di Renzi». Quale? «Il silenzio sull’evasione fiscale. È un tema dimenticato. L’operazione di cui parla Renzi è costosa: dove li prendiamo i soldi? Io credo che si debba avere il coraggio di guardare in faccia anche i nostri ritardi. Si parla di 120 miliardi di evasione fiscale, quasi il 9 per cento del Pil».
Renzi ha parlato di gufi e di
Stampelle Risponda, davvero pensa di usare la stampella trasformista di Verdini e degli amici di Cosentino?
«tribù dei musi lunghi».
« È un atteggiamento che non guarda in faccia la realtà. Ci siamo messi contro un pezzo del nostro mondo, dalla scuola al lavoro. Il filo rosso degli ultimi errori è aver governato dividendo il Paese e non unendolo. Le ultime scelte poi non erano nel programma del 2013 e neanche in quello di Renzi segretario. Bisogna tornare a coinvolgere la base».
Renzi annovera tra i nemici anche la sinistra radicale.
«Bisogna decidere: se si fa del Pd il cardine di un centrosinistra erede dell’Ulivo o se ne fa un partito pigliatutto centrista. Pensare a uno come Fassina come a un nemico del popolo, e non come un interlocutore, è un errore. Con Sel governiamo molte regioni: che facciamo alle amministrative, andiamo da soli a petto in fuori o costruiamo ponti? Io sono per un nuovo centrosinistra».