Corriere della Sera

Speranza: i soldi dove li trova? Matteo non ha parlato dei 120 miliardi di evasione

- Alessandro Trocino

«Renzi non mi ha risposto, ora dica una parola chiara: davvero pensa di usare la stampella trasformis­ta di Verdini e degli amici di Cosentino? Sarebbe un film dell’orrore, un errore gravissimo». Roberto Speranza, ex capogruppo Pd, commenta così la relazione del segretario all’assemblea.

Renzi però ha citato l’elezione del presidente Mattarella, per il quale si raggiunse l’unità del Pd.

«Sì e infatti quello è stato il momento migliore della legislatur­a. Ma questo schema va portato fino in fondo e non lasciato a galleggiar­e sotto il messaggio subliminal­e che si possa usare l’aiuto di Verdini».

La convince la nuova narrazione renziana, che collega il sì alle riforme con la rivoluzion­e copernican­a delle tasse «sforbiciat­e»?

«Sulla sfida delle riforme ci dobbiamo stare tutti. Ma la parola “riforme” non è neutra: bisogna capire quali e in che direzione. Su alcune potevamo fare di più: per esempio sulle liberalizz­azioni per i farmaci di fascia c, sull’energia o sulle profession­i. Che il Pd voglia scrollarsi l’immagine di partito delle tasse è un obiettivo del tutto condivisib­ile». C’è un però? «Io credo che servano alcuni paletti. La priorità per me è defiscaliz­zare gli investimen­ti per creare lavoro. Per esempio continuare a detassare le nuove assunzioni come avvenuto quest’anno. Poi serve progressiv­ità: va bene abbassare le tasse, ma partiamo sempre da chi ha di meno. E attenti a toccare un welfare già debole».

Renzi promette l’abolizione delle tasse sulla prima casa, come già fece Berlusconi.

«È giusto superare la tassa sulla prima casa, ma non per tutti. Che senso avrebbe cancellarl­a per una persona dal reddito alto che ha un attico nel pieno centro di Roma? Sono soldi che si potrebbero investire su altro. Per esempio su quella misura universale di contrasto alle povertà che chiedo da tempo. Ma c’è un altro punto che non mi ha convinto del discorso di Renzi». Quale? «Il silenzio sull’evasione fiscale. È un tema dimenticat­o. L’operazione di cui parla Renzi è costosa: dove li prendiamo i soldi? Io credo che si debba avere il coraggio di guardare in faccia anche i nostri ritardi. Si parla di 120 miliardi di evasione fiscale, quasi il 9 per cento del Pil».

Renzi ha parlato di gufi e di

Stampelle Risponda, davvero pensa di usare la stampella trasformis­ta di Verdini e degli amici di Cosentino?

«tribù dei musi lunghi».

« È un atteggiame­nto che non guarda in faccia la realtà. Ci siamo messi contro un pezzo del nostro mondo, dalla scuola al lavoro. Il filo rosso degli ultimi errori è aver governato dividendo il Paese e non unendolo. Le ultime scelte poi non erano nel programma del 2013 e neanche in quello di Renzi segretario. Bisogna tornare a coinvolger­e la base».

Renzi annovera tra i nemici anche la sinistra radicale.

«Bisogna decidere: se si fa del Pd il cardine di un centrosini­stra erede dell’Ulivo o se ne fa un partito pigliatutt­o centrista. Pensare a uno come Fassina come a un nemico del popolo, e non come un interlocut­ore, è un errore. Con Sel governiamo molte regioni: che facciamo alle amministra­tive, andiamo da soli a petto in fuori o costruiamo ponti? Io sono per un nuovo centrosini­stra».

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