Studente 17enne nel burrone con la gola tagliata
Pesaro, il 17enne era scomparso domenica. È stato trovato in un dirupo con le mani e i piedi legati L’ultimo sms che la fidanzata ha mostrato alla madre: cambio vita e vado a Milano, non cercatemi più
Unostudente di 17 anni, Ismaele Lulli, è stato trovato morto con la gola tagliata nei boschi vicino a Sant’Angelo in Vado, in provincia di Pesaro e Urbino.
I genitori erano in ansia da domenica. Ieri la giornata s’è conclusa drammaticamente con la notizia che mai nessun padre e nessuna madre vorrebbero ascoltare. Loro figlio, Ismaele Lulli, diciassette anni, è stato ritrovato cadavere in una zona boschiva nella contrada San Martino in Selva Nera, a circa quattro chilometri da Sant’Angelo in Vado, il paesino in provincia di Pesaro dove il ragazzo viveva con la madre e la sorellina.
Il corpo era tutto coperto di sangue ma con una profonda ferita al collo. È stato trovato con la pancia sotto, con piedi e mani legati con nastro isolante. Molto probabilmente si è trattato di uno sgozzamento: Ismaele dunque sarebbe stato ucciso. Oltre al taglio alla gola, evidenti numerose altre lesioni che però potrebbero esser state provocate dai morsi di animali selvatici.
Era stata sua madre a denunciarne la scomparsa domenica scorsa, dopo che la fidanzatina del ragazzo aveva ricevuto un sms dal suo cellulare. Un messaggio strano, ambiguo, che immediatamente ha messo in angoscia le due donne. Ismaele comunicava di voler cambiare vita e andare a Milano. Concludendo con una frase sibillina per nulla rassicurante: «Vi prego, non cercatemi».
La madre, che si trovava in vacanza al mare, visto l’sms ha provato a chiamarlo senza ricevere risposta. È poi andata in caserma a Pesaro per sporgere denuncia. Fidanzatina, sorellina e mamma inutilmente hanno atteso il suo ritorno a casa.
Gli inquirenti ipotizzano che Ismaele sia stato ucciso in un altro luogo, per ragioni che ancora si ignorano, e poi gettato nel posto in cui è stato ritrovato da un passante che abita nella contrada. Lo farebbero pensare le gocce di sangue rinvenute lungo il percorso. Il cadavere era vicino a una chiesa, in una zona impervia: un quadrato dieci metri per dieci vicino a una parete rocciosa dove c’è una croce in ferro circondata da cipressi. Per recuperarlo sono dovuti intervenire anche i vigili del fuoco.
Ismaele frequentava il secondo anno di Istituto Alberghiero a San Martino a Piobbico. Un ragazzo apparentemente come tanti. Con diversi amici. E l’immancabile profilo Facebook. Propio sul social network, contemporaneamente alla denuncia della scomparsa della mamma, gli amici hanno lanciato una serie di appelli con la sua foto. Su Facebook, dove Ismaele postava le sue riflessioni e parlava di sé, tanti i gruppi di discussione sulla cannabis, l’amore per un certo tipo di mucica tecno, ma anche la presenza di associazioni di volontariato.
I carabinieri del comando provinciale di Pesaro che conducono le indagini, dirette dal sostituto procuratore di Urbino, Irene Liullu (supportate dai carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche di Roma che da già da oggi cominceranno a fare le rilevazioni sul posto), stanno visionando con una particolare attenzione Facebook. Non è esclusa l’ipotesi che l’omicidio possa avere a che fare proprio con le droghe leggere.
Sulla vicenda è intervenuto in serata il sindaco del paesino, Giannalberto Luzi: «Una vittima del nostro tempo, i nostri giovani hanno un vuoto gestionale dai 13 ai 18 anni. È una morte diversa da quella del ragazzino di Riccione che ha preso l’ecstasy, ma forse è anche simile». Il corpo del ragazzino si trova ad Ancona all’istituto di medicina legale. Oggi sono attesi i risultati dell’autopsia.