Corriere della Sera

«Noi amici, animalisti e vegetarian­i»

- Umberto Veronesi

Elio e Umberto. Lo stilista e l’oncologo. Un’amicizia forte. Nata trent’anni fa. «All’inizio fu la vicinanza di pensiero a unirci, l’orientamen­to etico. Quindi l’amore per gli animali e la cucina vegetarian­a: sono stato io a portarlo alla grande svolta... sa? Non puoi amare gli animali e poi mangiarli». Umberto Veronesi ride con la consapevol­ezza di chi ha dato e preso molto da un caro amico. A part i re dal primo incontro: «Chiacchier­avamo, chiacchera­vamo... e non ci fermavamo mai. Le nostre vite ci portavano lontano ma io lo avevo sempre nel mio cuore e lui aveva me nel suo». Veronesi mette in fila gli aggettivi: «Liberale. Democratic­o. Laico. Creativo. Scusi... molto creativo». Ecco, la sintesi: «Con la sua fantasia sognava di portare la moda e i valori culturali in cui credeva tra la gente». Ma poi gli aggettivi continuano: «Buonissimo, generoso, un easy man a cui piacevano i rapporti immediati». Un uomo a cui piaceva dire il suo « ci sono » con un semplice messaggio. «Chessò, quando un giornale pubblicava un mio articolo favorevole al testamento biologico, eccolo con un sms di congratula­zioni e sostegno». Se poi le parole potevano correre libere in una conversazi­one, ecco che la vicinanza di pensiero portava alla nascita di grandi progetti: «Come quella volta che — ricorda l’oncologo —, sotto la spinta di Michela Vittoria Brambilla, abbiamo dato vita con Margherita Hack, Susanna Tamaro e altri a un’associazio­ne animalista»: la Coscienza degli animali. Perché, come ha ricordato la stessa Brambilla, «è sempre stato in prima fila nella difesa dei diritti di chi non ha voce». Da lì il «grande entusiasmo nell’accettare di diventare “garante” del movimento».

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