Corriere della Sera

Passione e rischio, morti due piloti sulla pista di Laguna Seca

Tragica maxi-carambola nel campionato MotoAmeric­a. Le vittime sono gli spagnoli Martinez e Rivas

- Giorgio Terruzzi

I loro nomi, i loro volti, sono nuvole in transito, disperse dal vento. Bernat Martinez e Daniel Rivas. Spagnoli entrambi, 35 anni il primo, 27 il secondo. Valencia e Moana Galicia i loro posti. Morti entrambi ieri, Laguna Seca la pista. Dove c’è il «cavatappi», quella esse micidiale, in discesa, che rese memorabili le gesta di Alex Zanardi prima e Valentino Rossi poi. Dove c’è una retta poco dopo il via che diventa una trappola se all’improvviso qualcuno rallenta nel gruppo e tocca scovare una via di fuga, uno spiraglio vitale. Niente da fare. La carambola è confusa, il bilancio è drammatico. Piloti deceduti. All’ospedale di Monterey, Martinez, a quello di Salinas, Rivas. Separati dai soccorrito­ri dopo essere stati troppo vicini.

Campionato MotoAmeric­a, Superstock, una gara di supporto alla Superbike. Ragazzi che cercano una gloria più alta ad altissima velocità. Passione allo stato brado, pochi soldi, quella scellerate­zza che tratterebb­e con disprezzo la retorica del dopo lutto, ogni polemica sulla sicurezza. Perché così può capitare, capita da sempre, primo giro, figurarsi. Tutti in gruppo, gas spalancato, a caccia di una gioia terribile. Non c’è verso: viene in mente Marco Simoncelli, viene in mente Andrea Antonelli, caduti e colpiti da una foga inevitabil­e e collettiva che li comprendev­a, che questi ragazzi da rischio permanente, comprende sempre.

Lo sa bene Wayne Rainey, tre volte campione mondiale della classe 500(1990, ’91,’92), promoter della corsa di Laguna Seca, costretto su una sedia a rotelle da un incidente, anno 1993, a Misano: «Non ci sono parole per descrivere ciò che proviamo. È una grande perdita e un dolore per le famiglie».

Due frasi essenziali. Perché dentro queste tragedie c’è sempre e forse soltanto il dolore di chi osserva da vicino una scelta così estrema. Perché c’è poco

L’incidente È avvenuto a Laguna Seca sul circuito Mazda Raceway in California nel primo giro di gara 2 della MotoAmeric­a Superbike/Sup erstock 1000. I due piloti morti, Daniel Rivas e Bernat Martinez, 27 e 35 anni, erano di Valencia e di Moana Galizia.

altro da dire o da fare di fronte ad un vizio che ci sfiora soltanto oppure rapisce del tutto, fatto di velocità e rumore. Fatto di sangue, velocità e rumore, come percepisce ogni appassiona­to di motorismo. Martinez e Rivas erano ragazzi esposti. Sino a che punto, è faccenda per chi resta.

Per loro, pensiamo sinceramen­te, si trattava di una libidine formidabil­e. Il modo più adatto per consumare una magnifica benzina, volando nel vento. Come nuvole, appunto, misteriose e ormai troppo lontane.

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Paura La sequenza dell’incidente mortale a Laguna Seca (Ipp)
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