Corriere della Sera

«Dai sindaci al Fisco, un centrosini­stra più largo» Cuperlo: c’è spazio per riunire i democratic­i dentro e fuori il Pd in una grande federazion­e

- Alessandro Trocino

il campo di un centrosini­stra largo e civico a partire dalle elezioni, tra meno di un anno, in grandi città come Milano. Lo dico perché le nostre radici sono nell’Ulivo e in una sinistra di governo, non in un raggruppam­ento centrista pronto a imbarcare un pezzo della destra con un programma utile a prescinder­e».

La sinistra del Pd come può farsi valere?

«La sinistra nel Pd ha l’ambizione di un progetto alternativ­o. Sul piano culturale e nei contenuti, a partire da una svolta di regole e politiche per un’Europa che su migranti e gestione della crisi greca ha smarrito valori e identità».

Ma questa sinistra si deve collegare e in che forma con la sinistra fuori dal Pd?

« Certo, deve farlo e io mi pongo con uno spirito federatore della parte migliore che vive dentro e fuori. Non mi interessan­o operazioni di ceto politico. La prova è in una nostra idea del mondo, del legame tra cittadinan­za e democrazia, di come si ripensano lo Stato, i diritti, l’innovazion­e». C’è il rischio scissione? «Abbandoni silenziosi e di singole personalit­à ci dicono che la delusione esiste. E i vuoti in politica si colmano. Io lavoro per un Pd che riconquist­i un’anima e quel campo aperto che abbiamo messo nel nome di SinistraDe­m. Sono felice che oggi anche altri vivano quello come il traguardo da tagliare. Ne parleremo a metà settembre, a Milano, con il sindaco Pisapia e molti altri. E poi in una grande iniziativa in autunno dove raccontare la nostra idea dell’Italia dopo la crisi».

Sul taglio delle tasse Renzi dice che non risponde alla «minoranza» ma ai cittadini.

«E fa bene. Spero dica ai cittadini che noi siamo per far pagare chi ha di più e alleggerir­e la pressione su fasce deboli, lavoro e impresa. Per colpire i grandi evasori e aiutare le vere partite Gianni Cuperlo, esponente della minoranza del Pd Iva. Dica così e applaudire­mo».

A Roma c’è uno scontro tra Marino e i renziani. Il sindaco deve andare avanti?

«I numeri su Atac letti sul Corriere fanno impression­e. Marino sta cercando il rilancio della città. Spero sia possibile. Ma ce la può fare solo se dietro lui e la nuova giunta ci sarà un Pd compatto e solidale».

Che pensa della possibile convergenz­a di Verdini, messa in conto alla vostra ipotetica defezione?

«Com’è il detto? Sarebbe peggio di un crimine, sarebbe un errore».

Il nostro progetto nascerà a Milano a metà settembre con Pisapia

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