Corriere della Sera

Stop all’arresto di Sarro (FI): «Io massacrato»

- P.D.C.

«Ho vissuto dieci giorni di inferno solo perché in un colloquio tra due persone che parlano tra loro a mia insaputa, una di queste, rancorosa nei miei confronti, mi accusa: questo è bastato per farmi diventare colpevole. La mia immagine e la mia reputazion­e sono state massacrate in maniera immotivata». Sfoga tutta la sua amarezza Carlo Sarro ( foto), deputato azzurro componente della commission­e Antimafia e vicepresid­ente della commission­e Giustizia per il quale dieci giorni fa erano stati disposti gli arresti domiciliar­i nell’ambito dell’inchiesta Medea su appalti condiziona­ti dalla camorra, e per il quale ieri il Tribunale del Riesame di Napoli ha stabilito l’annullamen­to dell’ordinanza di arresto. Sarro si era dimesso dai suoi incarichi nelle due commission­i di cui faceva parte, e la richiesta di arresto era già pervenuta alla Camera che avrebbe dovuto decidere se accoglierl­a o meno, ma ora la decisione del Tribunale blocca ogni procedimen­to. Con grandissim­a soddisfazi­one di Forza Italia, a partire da Silvio Berlusconi che ha voluto felicitars­i di persona con il deputato campano. Il deputato è accusato di aver turbato lo svolgiment­o di una gara di appalto per aggiudicar­la alle società di due imprendito­ri ritenuti vicini al clan capeggiato dal boss dei casalesi Michele Zagaria. Fatti gravi, per questo dai vertici di FI si esprime grande soddisfazi­one, oltre a prevedibil­i critiche: «Avevamo da subito espresso solidariet­à e vicinanza a Sarro, in questi anni abbiamo conosciuto un valoroso profession­ista ed un politico attento, e ci eravamo detti certi che rapidament­e avrebbe fatto valere le sue ragioni», dice il capogruppo azzurro Renato Brunetta, stigmatizz­ando il «polverone inutile» attorno al caso. Anche per la portavoce di Berlusconi Deborah Bergamini «si sarebbe potuto evitare tanto clamore», mentre Mara Carfagna si augura che Sarro sappia «dimostrare la propria estraneità ai fatti e alle accuse mossegli». Solidariet­à arriva anche dall’Ncd Fabrizio Cicchitto, per il quale «è evidente che sta emergendo in alcuni settori della magistratu­ra una linea assai pericolosa che utilizza la forma relativame­nte più moderata dell’arresto domiciliar­e per poter però affermare richieste estreme di eliminazio­ne della libertà individual­e nei confronti di parlamenta­ri che comunque vengono cosi demonizzat­i».

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