Corriere della Sera

Schäuble pensa a un superminis­tro per l’eurozona Gestirebbe un bilancio «separato» e potrebbe imporre un’eurotassa. Merkel scettica. Il ruolo di Monti

- D. Ta.

Il settimanal­e tedesco Der Spiegel ha scritto ieri che il ministro delle Finanze tedesco è aperto all’idea di creare un bilancio dell’Unione monetaria separato da quelli nazionali. Alimentato «da risorse finanziari­e sostanzial­i» trasferite dai bilanci nazionali a questo, provenient­i dalle tasse sul reddito e dall’Iva dei singoli Paesi. E’ in discussion­e anche l’idea — dice il settimanal­e — di creare un «Eurofinanz­minister» con il potere di gestire il bilancio e addirittur­a di imporre una tassa supplement­are nell’Unione monetaria. Una «eurotassa». Questioni «discusse seriamente», ha detto una fonte del ministero delle Finanze allo Spiegel. Ieri, un portavoce dello stesso ministero ha detto che singoli pezzi di riforma vanno messi in un contesto di cambiament­o più ampio e ha notato che richiedere­bbero cambiament­i nei trattati europei. Ha però aggiunto che parlare di eurotassa «è completame­nte fuorviante».

Il fatto è che gli scorsi sei mesi, vissuti dall’Eurozona nello psicodramm­a greco, hanno recato danni seri all’Unione monetaria: economici, di sfiducia tra partner, di reputazion­e dell’area, d’incertezza sul futuro. Tutti sanno che andranno fatti cambiament­i. E quella del «bilancio dell’euro» è certamente una delle ipotesi con più carburante. Sarebbe anche condivisa dal presidente della Commission­e Ue, Jean-Claude Juncker, il quale — sempre secondo il settimanal­e tedesco — avrebbe chiesto a Mario Monti di studiare la creazione di una «capacità fiscale» dell’area euro: l’ex presidente del Consiglio italiano era già stato nominato più di un anno fa, dalla Commission­e, dal parlamento e dal Consiglio europeo di allora, a capo di un gruppo di lavoro per elaborare nuove forme di finanziame­nto della Ue (la proposta sarà discussa in una conferenza interparla­mentare nel giugno 2016).

E’ solo in apparenza strano che Schäuble, considerat­o da molti rigido difensore degli interessi tedeschi, sia disposto a spostare risorse dal bilancio della Germania a un bilancio dell’Eurozona. In realtà, questa posizione è, dal suo punto di vista, in linea con la sua preferenza di un’uscita (temporanea) della Grecia dalla moneta unica. In ambedue i casi, il ministro vede la necessità di una rottura: che nel caso della Grexit farebbe bene ad Atene e all’Eurozona e nel caso del bilancio comune farebbe fare un salto di qualità all’Unione monetaria. E’ una proposta. Altre, anche di riforma più comprensiv­a, sono sul tavolo europeo: prima tra tutte il Rapporto dei cinque presidenti che prima o poi i leader europei dovranno aprire.

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