Corriere della Sera

La vicenda

- DAL NOSTRO CORRISPOND­ENTE

Il 27 febbraio 1953 il London Debt Agreement suggella l’accordo tra la Repubblica federale tedesca e i suoi creditori, tra cui 26 Paesi e centinaia di privati

Al centro delle trattative, i debiti della Germania: quelli di guerra,16,2 mld di franchi, soprattutt­o verso gli Usa, vengono tagliati a 7 mld. Quelli contratti tra i due conflitti mondiali passano da 13,5 mld di franchi a 7,5

I debiti vengono spalmati su 30 anni: Bonn salda 11mld entro il 1983. Il resto, sempre con un taglio tra il 40 e il 50%, viene ripagato (anche) dalla Germania Est, dopo la riunificaz­ione del Paese

Ci sono molte ragioni per essere favorevoli all’alleggerim­ento del debito della Grecia. Ognuno ha le sue. Quelle di Atene si spiegano da sole. Quelle del Fondo monetario internazio­nale dipendono dal fatto che non può erogare aiuti a un Paese se ritiene il suo debito insostenib­ile. Quelle di François Hollande sono legate all’idea di Europa a consistent­e flessibili­tà politica rispetto alle regole. Quelle di Angela Merkel sono un po’ la carota alla fine di un percorso di riforme.

C’è però un argomento che si porta sempre più spesso a favore di un taglio del debito ellenico che fatica a stare in piedi: l’esempio della Germania che nel 1953 si vide tagliare, dalle potenze alleate della seconda guerra mondiale, l’indebitame­nto accumulato dal 1914 in poi. E che, secondo queste interpreta­zioni fu un grande aiuto, se non l’elemento decisivo, nella rinascita della Repubblica Federale tedesca.

Il 6 marzo 1951, il cancellier­e Konrad Adenauer accettò che la Germania Ovest si accollasse la responsabi­lità del pagamento dei debiti passati, in quanto erede del defunto Reich tedesco. Lo fece, però, reiterando due punti: il pagamento avrebbe dovuto avere «l’obiettivo di normalizza­re le relazioni economiche e finanziari­e della Repubblica Federale con gli altri Paesi»; e si sarebbe dovuto tenere conto della situazione dell’economia distrutta del Paese. In discussion­e era il debito verso l’estero. La parte più consistent­e del debito dello Stato era verso i cittadini tedeschi e la questione era già stata risolta nel 1948, con la riforma valutaria che aveva di fatto azzerato quel debito, pari al 300% del Pil della Germania nel 1938. Rimanevano i debiti dello Stato e dei privati tedeschi verso l’estero.

Adenauer accettò di pagare l’indebitame­nto di Berlino tra le due guerre mondiali che, in diverse forme, era legato anche alle riparazion­i decise dal Trattato di Versailles; accettò di varare un meccanismo che consentiss­e ai privati di pagare le loro obbligazio­ni superando il problema dell’uscita di valuta dalla Germania (siamo a inizio Anni Cinquanta); si accollò il debito austriaco maturato durante l’Anschluss; e concordò di restituire gli anticipi ricevuti

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