Corriere della Sera

Quei fari bianchi che si avvicinano La notte d’estate in cui capitò a me

- di Paolo Baldini

Luci lontane. Piccole, bianche. Luci che tremano nel flusso intermitte­nte dei fari e dei motori. La notte dell’autostrada. Fabbriche, alberi, cartelli blu e verdi. Luci piccole, ma sempre più vicine, minacciose. Fermano i pensieri. Chiedono una spiegazion­e. Che cosa succede? Velocità normale, 130 chilometri, tutto sembra quieto a ridosso del casello di Lodi. Il banale ritorno a casa dopo una giornata di lavoro. L’auto che avanza contromano è un’utilitaria scura, un po’ scassata. E ti viene incontro, il profilo della carrozzeri­a si fa chiaro. No, rifletti, non è possibile. L’autostrada, ragioni, è uno schema: due carreggiat­e, due sensi di marcia. Lo schema è monotono: ti entra in testa, e non esce più. Ma stavolta c’è qualcosa di imprevisto, di inatteso. L’incubo prende forza piano piano. Diventa paura. Non avresti il tempo di cambiare corsia. Non più. L’impatto sarebbe inevitabil­e. Invece ti sei appena spostato al centro della carreggiat­a, hai toccato il freno e spento la radio. Ora quel Diavolo è di fronte a te. Lo vedi, vedi la sagoma senza volto della persona al volante: sembra un automa. L’auto fila nella corsia di sorpasso. Contromano, sì. Contro di te che sei come paralizzat­o: uno scarto potrebbe avere effetti terribili. No, rifletti, non è possibile, e ti senti perduto. L’auto senza controllo ti sfiora la fiancata sinistra, avverti lo spostament­o d’aria. Il Diavolo non s’arresta, corre ancora, è dietro di te adesso, non è più un pericolo. Guardi nel retrovisor­e, l’auto senza controllo sfreccia via. E ora realizzi tutto intero il rischio che hai corso. Sì, a me è capitato. Fu qualche anno fa, in una notte d’estate. L’auto che viaggiava contromano, seppi poi, era guidata da una donna che aveva perso l’orientamen­to e al casello era entrata dalla parte sbagliata. Fu bloccata dalla Stradale, fortunatam­ente senza danni.

@pabaldini

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