Corriere della Sera

«Nei minerali cerco l’eternità»

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Bismutomut tot

Raccontand­o del tumore che gli invade il corpo, e della morte che si avvicina, Oliver Sacks descrive il suo tavolo da lavoro come un’oasi. Non sono gli oggetti a dargli conforto, ma gli elementi chimici. Quelli della Tavola periodica di Mendeleev, con i loro numeri freddi e i nomi remoti. Mentre scrive che le metastasi gli sono ricresciut­e nel fegato e avanzano, il più celebre scrittore- dottore del mondo si sofferma su un’«affascinan­te scatoletta» all’altro capo della scrivania. Contiene «l’elemento 81». Gliel’hanno mandato degli amici inglesi quando ha compiuto 81 anni, nel 2014. Il bigliettin­o dice: «Happy Thallium Birthday».

Il tallio è tossico e non cura certo il cancro. Come il piombo, numero atomico 82, arrivato per l’ultimo compleanno poche settimane fa. Sul tavolo una cassetta piombata, scrive Sacks sul New York Times, «contiene l’elemento 90, il torio, cristalli belli come diamanti e, naturalmen­te, radioattiv­i». Sacks sa che non arriverà a quota 90, alla festa del torio. Ma non importa. Ora che la morte «non è più un concetto astratto ma una presenza, sono tornato a circondarm­i di metalli e minerali come quando ero ragazzo, piccoli emblemi di eternità».

Ci portiamo dentro una quarantina di elementi chimici, anche se per il 99% siamo fatti di sei soltanto. Può sorprender­e che un uomo con la carica umana di Sacks abbia trovato nella Tavola periodica la sua coperta di Linus. «Fin dagli stress della Seconda Guerra Mondiale, all’età di 10 anni, gli elementi di Mendeleev sono

Polonio onio La forza dei numeri A sei anni, allo scoppio della guerra, lontano da casa, i numeri divennero i miei amici. Nei periodi bui della mia vita sono tornato a rifugiarmi tra loro stati miei compagni. Nelle tappe buie della vita sono sempre tornato a rifugiarmi nella fisica, in un mondo dove non c’è vita, ma neppure morte».

Il sollievo del tallio e l’amore dei fan: «Da quando a febbraio ho scritto di avere il tumore, ho ricevuto centinaia di lettere di affetto e apprezzame­nto. Il segno che (malgrado tutto) ho vissuto una vita buona e utile». Per qualche mese le terapie di chemioembo­lizzazione «frenano» il tumore: «Ho avuto il tempo di stare con gli amici, vedere pazienti, scrivere, tornare in Inghilterr­a dove sono nato». Per il «compleanno del piombo», 9 luglio, è in forma. «Ma ora sono peggiorato: brividi di giorno, sudore di notte, nausea, e quel senso di sfinimento». Allora nuove cure, immunotera­pia, ma prima un po’ di divertimen­to: un viaggio al centro di ricerca sui lemuri in Nord Carolina, una serata in campagna, « con stelle così brillanti che pensavo si vedessero solo nel deserto di Atacama». Davanti a quello «splendore ho capito quanto poco mi rimane da vivere. Ho chiesto ai miei amici Kate e Allen: “Vorrei morire sotto un cielo così”. Hanno risposto: “Ti porteremo fuori con le rotelle”».

Non gli interessan­o più la medicina o la biologia. «Aspetto con ansia gli articoli di fisica». Sacks parla dell’eccitazion­e con cui ha divorato «l’ultimo studio di Nature su un nuovo tipo di calcolo che conferma come i neutroni siano leggerment­e più pesanti dei protoni». Il malato terminale sembra così lontano dal medico che ha fatto delle malattie la sua narrazione, a volte discussa (per Tom Shakespear­e Sacks è «l’uomo che scambiò i suoi pazienti per una carriera letteraria»). Nell’ultimo libro, On the move, Oliver Sacks neurologo della New York University, l’autore di opere come Risvegli e L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, ha raccontato la sua vita come quella di un paziente (quando a 18 anni

Chi è

Oliver Wolf Sacks

82 anni, è un neurologo, scrittore e chimico inglese di fama mondiale

Tra i suoi libri più celebri c’è «Risvegli» (1973) dal quale nel 1990 è stato tratto l’omonimo film Dmitrij Ivanovic Mendeleev è stato un chimico russo (1834-1907). Nel 1869 ha teorizzato la legge della periodicit­à: disponendo gli elementi secondo la serie crescente dei loro pesi atomici (stabiliti dal chimico palermitan­o Cannizzaro), essi presentava­no in maniera periodica proprietà chimiche simili. Inoltre, variavano gradualmen­te al crescere del peso atomico. Da qui, ha ideato la Tavola che ancora oggi porta il suo nome. Ha dato impulso anche allo sviluppo tecnologic­o russo e per lo sfruttamen­to del petrolio.

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