La famiglia scomparsa la vigilia di Pasqua dall’isolotto svedese Quel segreto nascosto nelle parentele di Ebba
Gli ultimi capitoli della saga nordica partorita da Camilla Läckberg avevano pian piano infastidito una parte dei suoi lettori (quelli duri e puri, si potrebbe dire) per lo spazio sempre più invadente concesso alla quotidianità familiare dei protagonisti. Bambini, pannolini, dolcetti e via dicendo. Del resto, come rimproverare alla quarantenne giallista, che vive a Stoccolma con i suoi tre figli, il fatto di aver creato un’ambientazione vagamente autobiografica, che le ha procurato la dedizione fedele di un’immensa schiera di mamme in mezzo mondo? Chi si accostasse con un po’ di prevenzione all’ottavo caso affrontato dal poliziotto Patrik Hedström con l’aiuto (spesso non richiesto) della moglie scrittrice Erica Il libro La copertina de (Marsilio, 486 pp., traduzione a cura di Laura Cangemi) Falck, si tranquillizzi. Il segreto degli angeli (Marsilio, 486 pagine, 19 euro, traduzione di Laura Cangemi) porta una secca virata in chiave noir. Come al solito siamo a Fjällbacka, non lontano da Göteborg, la località turistica dove è nata la stessa scrittrice: un’imprevedibile concatenazione di circostanze induce il commissariato locale a riaprire le indagini sulla sparizione, avvenuta quasi 40 anni prima, di una famiglia di cinque persone. Nella villa sull’isolotto di Valö, adibita a collegio per rampolli della buona società, durante le vacanze di Pasqua del ’74 svanirono tutti nel nulla — a metà di un pranzo — con l’eccezione della piccola Ebba, un anno appena, ritrovata sola e piangente dopo una telefonata anonima. A lungo furono interrogati i cinque studenti rimasti in quei giorni, che tuttavia poterono dimostrare di essere usciti in barca mentre gli altri svanivano nel nulla. La trama, intrecciata ancora una volta con inquietanti avvenimenti avvenuti oltre un secolo fa, riparte proprio da quei cinque ragazzi, ora ultracinquantenni nonché legati (o divisi) da storie di denaro, politica e vecchi rancori. Le dinamiche della vicenda incroceranno ben presto un’oscura cospirazione neonazista con il complicato albero genealogico di Ebba, appena tornata sull’isola, e la storia personale di uno degli investigatori, troppo coinvolto per raccontare ai colleghi tutta la verità. Il crescendo è elettrico e approda a tinte horror verso la concitata conclusione in cui tutto o quasi troverà una spiegazione.