Capolavoro Mexès più Milan che Inter nel derby d’Oriente
Mihajlovic: «Avanti così». Mancini: «Cresciuti»
Mancini nasconde l’Inter, Mihajlovic batte il suo maestro e regala il primo derby stagionale al Milan. Chiuso con quattro ammonizioni e l’espulsione di Nocerino per un fallaccio su Kondogbia, il poco amichevole match di Shenzhen lascia ai rossoneri convinzioni su compattezza e punte e amplifica la fragilità in attacco dei nerazzurri, incapaci nelle ultime due partite (l’altro k.o. per 1-0 con il Bayern) di tirare in porta. Sotto gli occhi del presidente Thohir, il 298° derby, giocato in terra cinese, lo decide un gran gol di Mexès: tiro al volo dal limite e rete da cineteca all’incrocio, festeggiata da Mihajlovic con un calcio nel sedere al difensore. Meglio il Milan, pure se ha faticato un’ora contro l’Inter di riserva presentata da Mancini. Non un solo titolare in avvio, ma una formazione fitta di ragazzini, seconde linee e possibili partenti. Scelta dettata dall’impegno di domani con il Real Madrid che chiuderà la tournée asiatica dell’Inter, mentre il Milan saluterà l’Oriente con la gara del 30 luglio, sempre contro gli spagnoli.
I rossoneri hanno mostrato un accenno del loro potenziale quando Mihajlovic a metà ripresa s’è giocato gli ingressi di Bacca e Luiz Adriano. Il laboratorio di Mancini è invece zeppo di esperimenti, ma il 4- 3- 3 d’inizio gara è ingiudicabile visti i troppi giovani interpreti. Il nascondino interista è finito dopo un’ora, con l’ingresso dei big Hernanes, Icardi e Kondogbia. Il vantaggio rossonero non è stato però l’epilogo di una manovra ragionata, ma un riuscito schema d’angolo. Vero pure però che Bacca una sgommata a bruciare la difesa interista l’ha fatta, costringendo Carrizo a una paratona. Occasioni sporadiche, l’Inter però davanti ha le sconfitte consecutive dell’Inter che dopo il k.o con il Bayern Monaco di Guardiola ha perso anche contro il Milan di Mihajlovic creato niente. La condizione fisica è un alibi ancora utilizzabile per mascherare le lacune, ma i buchi d’organico vanno riempiti. Mancini ha provato anche a cambiare modulo, sperimentando il 3-5-2 con Hernanes e Kondogbia mezzali al fianco di Kovacic in regia davanti alla difesa: dirà il tempo se l’esperimento sul croato provocherà Celebrazione Mexès festeggia il suo gol, Mihajlovic lo «ringrazia» a modo suo (Afp) una detonazione interna o farà male alle altre formazioni. L’Inter ha preso campo, sbattendo però sulla trincea di Mihajlovic, perfezionista della fase difensiva, con le sue squadre sempre poco inclini a lasciar spazi e a concedere gol.
Per poter competere con la Juve servirà altro, anche al Milan. Pure da mister 20 milioni Bertolacci è lecito attendersi uno sviluppo: da attore di provincia a protagonista sul palcoscenico dei grandi.
Mancini incassa il secondo k.o. consecutivo senza drammi. «Sono contento della prestazione. Ho cambiato tanto perché abbiamo un’altra partita tra due giorni, inutile correre rischi. Il 3-5-2? Un esperimento». Ma il tecnico nerazzurro ha riconosciuto i meriti del Milan di Mihajlovic. «Penso sia felice, la sua squadra sta prendendo forma». Contento il tecnico serbo. «La strada è giusta. L’importante è cambiare mentalità, giocare per vincere sempre e non solo nel derby». Erano in 38 mila a Shenzhen per il derby di Milano all’orientale. E nessuno si è risparmiato: striscioni, bandiere, cori, acconciature, barbe colorate e disegni sulla pelle. Inter e Milan puntano a conquistare la Cina, e i tifosi cinesi, per quel che si è visto a Shenzhen, non vedono l’ora di farsi conquistare.