«Siamo noi a scegliere La droga è dappertutto Basta rispondere no»
Lisa Mordini ha diciott’anni, un diploma di Ragioniera e una passione: Carlo Alberto, il fidanzato. Prima del recente avvento del suo «boy», il Cocoricò era per lei un appuntamento fisso. Ora è qui, a guardarlo da fuori nonostante sia chiuso. Nostalgia? «Mi spiace molto quello che sta succedendo. Io sono contraria alla chiusura perché penso non serva a nulla. Non è chiudendo il Coco che elimini il problema dell’ecstasy e dell’Mdma e tutto il resto. Perché la verità è che la puoi trovare dappertutto. Molti arrivano in disco che sono già fatti». L’hai mai provata? «Assolutamente no: detesto qualsiasi tipo di sostanza. Non mi piace sballare, non ne sento il bisogno. Io amo ballare. Ma questo non significa che non mi accorga di cosa mi succede intorno. Anche perché me l’avranno offerta mille volte. Basta dire no e non ci sono problemi».
La si trova ovunque, dici. Ma dove esattamente?
«Qui fuori ma anche in riviera, in stazione, nei viali. Ti vengono incontro e ti dicono: vuoi qualcosa?». Perché deve riaprire il Cocoricò? «Perché è una discoteca unica, perché ci sono dj straordinari, perché l’ambiente è speciale sotto la Piramide. E perché è un marchio di fabbrica per Riccione in tutto il mondo. Io sono orgogliosa di abitare qui e di avere una discoteca del genere a disposizione. Non capisco chi vuole chiudere». Quel ragazzo è morto «Certo, è tremendo. Ma penso che non possa dipendere tutto dai controlli. Ci dev’essere anche una responsabilità di noi giovani e dei genitori».
Quello, poi altri due, tre in rianimazione, un altro trapiantato di fegato. Non ti fa un po’ impressione?
Fama planetaria «Lì sotto la Piramide è un ambiente davvero speciale: quel posto è il marchio di Riccione in tutto il mondo»
«Chiaro. Bisogna però considerare che di notte questa è una piccola città. È arrivata anche a 12 mila persone».
Cioè, ci sta che qualcuno ogni tanto cada?
«Ci sta che tutti si diventi più responsabili» Senza Cocoricò dove andrai? «A casa, con lui».