Lo scontro
Don Giordano Biso, trent’anni, parroco di Riomaggiore, in Liguria, ha annunciato che limiterà le messe ai soli giorni di sabato e domenica: non ha ottenuto dalla sindaca del paese il pass per la Zona a traffico limitato e ha ricevuto decine di multe per 1.500 euro rilasciato il pass senza alcun problema: «come avviene in ogni Comune italiano», ha precisato.
La complicazione è che a Riomaggiore il rilascio del lasciapassare pare sia nel potere esclusivo della prima cittadina, la quale dall’alto della sua autorità può consegnarlo direttamente brevi manu al richiedente oppure trasmetterlo all’ufficio di polizia municipale. Il che ha fatto della vicenda una questione personale, un duello all’ultima ostia. «Al di là della fede e del fatto che io sono il parroco, la questione è un’altra: vivo a Riomaggiore e non capisco perché non possa riavere la copia del pass che avevo smarrito durante un incidente», ha dichiarato il prete al Secolo XIX. Avremmo volentieri chiesto a don Giordano delucidazioni ulteriori sulla incresciosa vicenda, sullo sciagurato smarrimento e sulle probabili conseguenze del suo gesto nella comunità spirituale, ma purtroppo tace.
Dopo l’invettiva contro «il regime dispotico» vigente nel capoluogo delle Cinque Terre — dove tutto è concentrato, a suo dire, nella figura del sindaco —, è caduto il silenzio. Che la signora Cantrigliani voglia cambiare anche il parroco?, ha ironizzato don Biso. Interverranno le diplomazie ecclesiastiche, per evitare che un pass cittadino apra antiche ferite preconcordato? In attesa, tace anche la prima cittadina. Cellulare spento, telefono di casa oscurato. Siamo lontani dalle grottesche diatribe tra il fautore della rivoluzione proletaria Peppone e lo strenuo difensore del Crocifisso don Camillo, dove poi alla fine le cose si sistemavano bonariamente. La Zona a traffico limitato è davvero una questione ideologica.