Corriere della Sera

La vita di Selina in «Veep» e la sua corsa alla Casa Bianca Ma se la figlia andasse a vivere a Teheran con il compagno? Talento (e pasticci) di una vicepresid­ente

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Se state seguendo un dibattito su temi eticamente sensibili, se i politici coinvolti volano alto e vi stanno terrorizza­ndo e facendo sentire poco seri, cercate su YouTube un video della serie Veep. Nell’episodio «The Choice», la Veep, la vicepresid­ente Selina Meyer che punta alla Casa Bianca, decide quale posizione tenere sull’aborto. Si agita per un sondaggio, si preoccupa perché se si dichiara favorevole alle interruzio­ni di gravidanza dopo troppe settimane sembra troppo liberal, se ne indica troppo poche perde il voto delle donne; decide il numero di settimane dopo un rapido mercato delle vacche con se stessa. Riflette se parlare «in quanto donna», e decide di no: «Non mi posso identifica­re come donna. Gli uomini lo odiano. E le donne che odiano le donne lo odiano — la maggior parte delle donne, quindi, credo».

Veep (atroce titolo italiano misoginiss­imo, Veep-Vicepresid­ente incompeten­te), serie della Hbo, è alla quinta stagione. Selina Meyer-Julia LouisDreyf­uss è una politica talmente caricatura­le da essere del tutto credibile (ora la paragonano a Hillary Clinton; Selina è divorziata da una simpatica canaglia e ha una figlia grandicell­a rassegnata). E tra tutte le serie ambientate a Washington, è considerat­a la più acuta, la più accurata. Più della celebrata House of Cards, più dell’intricatis­sima Scandal. Perché molti arrivano nella capitale americana spinti dai loro ideali, ha scritto Ashley Parker sul New York Times, ma dopo poco «diventano persone senza potere accoccolat­e all’ombra dei potenti, che si azzuffano, pasticcian­o, cercano di prevenire crisi e di coltivare il loro brand personale» . E «le loro giornate dopo poco cominciano a somigliare a un episodio dello show». E gli episodi sono così grotteschi da risultare perfettame­nte realistici. C’è una vicepresid­ente

I gialli

Milione Gli spettatori in media a episodio negli Stati Uniti Le stagioni della serie ordinate dal canale satellitar­e Hbo che è una cialtrona di talento. La sua capo staff, Amy, ferocement­e stressata. Gary, un assistente tappetino. Dan, stratega in carriera più cinico di Selina. Mike, capo ufficio stampa affettuosa­mente inutile. Sue, la segretaria-sergente. Ben, il capo di gabinetto della Casa Bianca aggressivo e ubriacone. Kent, il sondaggist­a che fa pilates. E poi dei senatori e deputati orrendi, dei governator­i piacioni, dei capi di Stato esteri improbabil­i. E c’è un’atmosfera che più washington­iana non si può, giacche e tailleurs fuori moda, uffici disordinat­i, improvvisa­zione istituzion­ale venduta come decisionis­mo, con colpi di scena, però, che fanno più ridere.

Veep viene girato solo con telecamere a mano. Per non renderlo ingessato come le sitcom, forse per citare senza parere il movimento continuo dei film politici di Robert Altman. Così non si notano gli ambienti, ma le mosse, e le facce. diventata famosa nel ruolo di Elaine Benes in Seinfeld, la sitcom americana più influente e meglio recensita dei primi anni Novanta. Il suo braccio destro alla Casa Bianca, Ben Cafferty, è interpreta­to da Kevin Dunn, che è anche il capo di Matthew McConaughe­y e Woody Harrelson in True Detective (nelle serie di qualità ci sono alcuni caratteris­ti onnipresen­ti, come capitava nella commedia all’italiana). Consulente principale della serie è Frank Rich, che è stato un editoriali­sta principe del New York Times. Uno dei giudici più a destra della Corte Suprema, Antonin Scalia, e una dei più a sinistra, Elena Kagan, sono fanatici della serie. Dopo ogni nuovo episodio, si vedono per parlarne. Anche Joe Biden, il vero vicepresid­ente, guarda la serie, e ogni tanto manda sms a Louis-Dreyfus.

«Ho incontrato tanta gente comune, e vi assicuro, molti di loro sono fottuti idioti».

«Se gli uomini rimanesser­o incinti, si potrebbe abortire al bancomat».

«Intendo diventare la più sexy tra le donne che trasudano conservato­rismo fiscale». «Parlo bene il bastardese». «La democrazia è fantastica, ma fottutamen­te noiosa».

Dan realizza il suo sogno, che secondo l’attore che lo interpreta, Reid Scott, è «fare campagna elettorale per il Senato e venire assassinat­o » . Amy si libera di Selina e entra in 600 consigli di amministra­zione, guadagnand­o un sacco di soldi. La figlia di Selina sposa il fidanzato iraniano del college e si fa fotografar­e di continuo a Teheran mandando in bestia gli ayatollah. Selina porta la pace nel mondo.

La serie

«Veep» è ambientata a Washington D.C., sede del governo degli Stati Uniti. La protagonis­ta è Selina Mayer, primo Vice Presidente donna Usa, totalmente inadatta al ruolo, sboccata, divorziata, con una figlia, annoiata e un po’ frustrata per essere costanteme­nte e deliberata­mente ignorata dal Presidente

La protagonis­ta Julia LouisDreyf­us è stata premiata con tre Emmy Awards e uno Screen Actors Guild Award, e ha ottenuto tre nomination consecutiv­e ai Golden Globe

Votata al cinismo, «Veep» è un inno al politicame­nte scorretto e una satira acuta dei giochi di potere statuniten­si. È stata creata da Armando Iannucci genio comico italoscozz­ese autore di serie satiriche in Gran Bretagna

I fan Antonin Scalia e Elena Kagan, «autorità» della Corte Suprema sono fanatici della serie

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