Snaidero, il franchising ai tedeschi Ma il gruppo rilancia sulle cucine
La vendita a Nobilia. Il numero uno Edi: ordini su, ora nuovi prodotti
Snaidero alla svolta. Alla vigilia del suo 70esimo compleanno, il gruppo fondato nel 1946 da Rino Snaidero vende il pacchetto di controllo di Fbd, la divisione franchising. Gli acquirenti sono i tedeschi di Nobilia che dal 2009 possedevano già il 30% di Fbd e ora arrivano al 100%. Dal canto suo il gruppo Snaidero userà i proventi dell’operazione per riequilibrare la posizione debitoria e investire. Mentre Nobilia potrà contare su una rete di 370 punti vendita in Europa e Nord Africa con un fatturato sviluppato dagli affiliati che sfiora i 500 milioni di euro.
Il gruppo Snaidero è diventato sempre più internazionale tramite l’acquisizione dei marchi Arthur Bonnet e Comerà in Francia, Rational in Germania e Regina in Austria. Oggi dà lavoro a poco più di 800 dipendenti di cui 400 nella sede centrale di Majano, in Friuli. Gli altri sono distribuiti tra Francia (270), Regno Unito (25), Gersidente mania (140). Sono circa 140, invece, gli addetti al marketing e al commerciale di stanza a Parigi e Bruxelles che con l’operazione annunciata ieri passeranno a Nobilia.
L’azienda non rende noto il valore della cessione. Ma spiega che grazie alle nuove risorse saranno messi in cantiere investimenti per 10 milioni. «A partire da Majano», precisa il pre- e ad, Edi Snaidero. Per quanto riguarda il debito (113,3 milioni) si vedrà con le banche. L’obiettivo è in ogni caso il riequilibrio della situazione patrimoniale e finanziaria. Con la vendita di Fbd il fatturato di Snaidero scende da 180 a 130 milioni di euro. «Se gli ordinativi continueranno a crescere al ritmo dei primi sette mesi del 2015 – più 10% in Italia, più 17% in generale – potremmo recuperare i 50 miliardi di gap già in tre anni», guarda avanti Edi Snaidero. A questo punto l’obiettivo da centrare riguarda i conti del 2015. Dopo 40 milioni di perdita netta accumulati negli ultimi tre esercizi, per quest’anno si parla di una perdita netta ridotta a 1,6 milioni di euro. Il ritorno all’utile è a portata di mano? «Presto per dirlo — risponde Edi Snaidero —. Di certo questa operazione è una scelta strategica che ci permette di rilanciare sul futuro».