Uomini e miti Chi sono per noi gli #eroidioggi
Da domani in edicola il nuovo numero della «Lettura» Da Avati a Ramazzotti, i miti di sei personaggi. Ora raccontateci i vostri
La diva, il mito, l’eroe. «La Lettura» in edicola da domani 30 agosto e fino a sabato 5 settembre affronta, fra gli altri, il tema della «diva totale», una riflessione sulla capacità di incarnare un archetipo e di trasformarsi in un simbolo. È il senso, come illustra l’articolo di Vincenzo Trione, della nuova operazione artistica di Francesco Vezzoli, che ha dedicato un film alla primadonna Maria Callas, interpretata da Cindy Sherman, a sua volta artista fra le più acclamate.
Ogni epoca ha avuto i suoi divi e i suoi eroi, reali o immaginari. E ogni mito o eroe rappresenta l’epoca nella quale nasce, prospera e muore. La campagna sui social network lanciata da «la Lettura» di questa settimana attraverso l’hashtag #eroidioggi su Twitter (@La_Lettura), su Instagram (@La_Lettura) e sulla pagina Facebook (laLettura - Corriere della Sera) chiede ai lettori di indicare quali siano oggi i propri eroi di riferimento e, di riflesso, gli archetipi che rappresentano nella nostra società. Per l’artista Michelangelo Pistoletto, per esempio, l’eroe non è contraddistinto da un gesto, ma da una condizione: «All’eroe contemporaneo non dev’essere richiesto il sacrificio per difendere un valore. Penso a un eroismo pacifico, un nuovo mito che nasce dalla vita e non dalla morte. Per me le donne incarnano questo ideale, sono loro i miei eroi. Rappresentano la continuità, sono in grado di dare la vita e di garantire la rinascita».
Non più un’identità, ma uno stato, come accade anche per il fotografo Settimio Benedusi: «Non c’è un eroe solo, ce ne sono migliaia. Tutte le persone comuni in grado di sopravvivere onestamente a un mondo sempre più difficile. Ma anche chi si dedica agli altri senza riserve, penso al missionario Padre Rick che ho conosciuto ad Haiti». Sulla stessa linea di Benedusi anche Eros Ramazzotti, in procinto di cominciare il nuovo tour: «Gli eroi di oggi sono le persone comuni che ogni giorno sorridono di fronte al mondo e che cercano in tutti i modi di migliorarlo», ci dice. Per la scrittrice Chiara Gamberale invece l’eroe ha un volto e un nome: «Penso che oggi sia un eroe chi rinuncia al narcisismo. Mi riferisco a Tsipras, che per me lo è: se rinunci alla tua immagine per qualcosa che serve, perché così è necessario, allora sei un eroe. E io l’ho vissuto proprio dalla Grecia, ne ho percepito tutta la forza». Anche il calciatore Beppe Bergomi, campione del mondo nell’82, attivo da più 30 anni nel campo della solidarietà, opta in prima battuta per «le mogli, tutte, perché sono il motore di una famiglia», poi vira su un collega sportivo, un campione paralimpico: «Alex Zanardi è mito ed eroe per la forza che esprime e per i valori dello sport che incarna: disciplina, volontà, coraggio».
Il regista Pupi Avati esalta chi è in grado di rinunciare alla seduzione del consenso, del mercato o del pubblico per perseguire con coerenza i propri talenti: «I poeti sono i grandi eroi di oggi, sono i custodi di una vulnerabilità che va preservata. Sono spesso ostinati, struggenti, strazianti e soli contro tutti. Come Pascoli, quello che ho amato di più». Non rinuncia, il regista, a una battuta sottile: «Potrei anche indicare “me stesso”, ma solo perché ho fatto di tutto per restare coerente con quello che volevo essere. E ci sono riuscito».