Il treno nascosto e l’oro dei nazisti
Polonia, a bordo forse i beni razziati nel ‘45. Gli ebrei: sia restituito tutto
Quello individuato nascosto sotto una collina in Polonia potrebbe essere il leggendario treno carico d’oro che i nazisti avrebbero fatto partire da Breslavia, nel ‘45, diretto a una località rimasta ignota.
Il «treno dell’oro» — come l’hanno già chiamato — e dell’odio, è lungo 100 metri. E sta sepolto sottoterra, dove lo nascosero i razziatori nazisti 70 anni fa. Racchiudeva, forse racchiude ancora, i sacrifici, i risparmi, il dolore e le speranze perdute delle loro vittime ebree scomparse nei lager. Oro e gioielli, i loro averi. Ma anche armi, quelle dei loro assassini.
Secondo il vice- ministro della cultura polacco Piotr Zuchowski, che si dice sicuro «al 99 per cento» della «straordinaria scoperta», un’immagine anche se sfocata del convoglio munito di torrette e piattaforme con i cannoncini, è stata catturata da un radar in grado di penetrare in profondità nel terreno. E lo stesso ministro l’ha vista. Il treno sarebbe stato ritrovato grazie anche alla confessione in punto di morte di un presunto «pentito», un uomo che avrebbe aiutato i razziatori hitleriani a caricare il treno, e che molti anni dopo sarebbe morto indisturbato nel suo letto, in tarda età. Quei vagoni erano e sono foderati di esplosivi, avrebbe scritto nel suo testamento, disegnando anche su un foglietto le coordinate del nascondiglio.
Ma quei vagoni erano anche fantasmi che in molti cercavano, da decenni, a cominciare dai servizi segreti della Polonia comunista: tante voci, quasi una leggenda, qualche vago ricordo riportato forse da chi aveva conosciuto i lager, ma mai una conferma sicura. Ora ci vorranno diverse settimane per scavare, per verificare. Le decisioni anche logistiche spettano per competenza territoriale all’attuale governo di Varsavia.
Due persone, un cittadino polacco e un tedesco, che a loro dire avrebbero dato un contributo decisivo alle ricerche, chiedono una ricompensa attraverso i loro avvocati. Da New York, il World Jewish Congress (Congresso Mondiale Ebraico) avverte: «Nella misura in cui qualunque oggetto scoperto ora in Polonia possa essere stato rubato ad ebrei, prima che questi venissero mandati alla morte, è essenziale che la proprietà sia restituita ai suoi legittimi proprietari o ai loro eredi. Noi speriamo che le autorità polacche adotteranno le azioni appropriate in questo senso».
La realtà supera a volte i romanzi e i film, anche quelli più drammatici. Ed è proprio una di queste volte, affermano le fonti polacche. Era la primavera del 1945, Hitler annunciava la riscossa e una splendida vittoria a un pugno di persone prigioniere con lui nel bunker di Berlino, mentre il suo esercito fuggiva inseguito dall’Armata Rossa di Stalin. Il fedele Goebbels si preparava a suicidarsi dopo aver ucciso la moglie e i 6 figli.
Nella Polonia da anni trasformata in dominio tedesco, le Ss e la Wermacht lasciavano l’inferno, luoghi con nomi come Auschwitz. Ma anche un sistema di sotterranei, costruito durante la guerra fra la città di Wroclaw e le foreste montane di Walbrzych: i forzieri delle Ss, l’ultima cassaforte dei loro bottini oltre che l’ultimo rifugio prima della sconfitta e della vergogna finale.
Secondo il vice- ministro della cultura polacco, il convoglio era «un carico speciale, probabilmente fatto di equipaggiamento militare ma anche di opere d’arte e documenti d’archivio».
Una voce insistente, riportata ieri anche dal «Jerusalem Post», ha raccontato per molto tempo in Polonia che il treno era stato visto entrare in un tunnel, fra i monti della Bassa Slesia, per poi non ricomparire mai più. L’entrata della galleria era stata poi murata, e il luogo in cui si trovava dimenticato per sempre. Almeno fino a quest’agosto, 70 anni dopo.
L’immagine Il convoglio individuato sotto terra grazie ad un radar in grado di penetrare in profondità Il luogo segreto L’uomo che sapeva ha parlato in punto di morte, lasciando anche una mappa scritta