Corriere della Sera

Roma, parte l’era Marino-Gabrielli Sabella ufficiale di collegamen­to

Secondo l’assessore, che curerà i rapporti tra i due, il primo cittadino avrà l’ultima parola

- Ernesto Menicucci

«A Roma non ci sono due consoli». Lo dicono tutti, in Campidogli­o. E tutti, intorno al sindaco «sotto tutela» Ignazio Marino si affrettano a spiegare come il prefetto Franco Gabrielli non sia il secondo «console», quello che formerebbe una diarchia perfetta col chirurgo dem. Formalment­e, il ragionamen­to tiene. Gabrielli, infatti, avrà i poteri previsti dalla legge sui prefetti e si muoverà nell’ambito normativo stabilito dal Dpr (decreto del presidente della Repubblica) 180 del 2006. Il ruolo che gli ha affidato il ministro dell’Interno Angelino Alfano, di affiancame­nto «politico/amministra­tivo» al Comune di Roma dovrebbe essere contenuto in una lettera di indirizzo che lo stesso responsabi­le del Viminale scriverà a Gabrielli e che ancora non è arrivata.

Fino a qui, però, è la forma. Quanto basta, dalle parti del Campidogli­o, a dire che non c’è «nessun commissari­amento, che la responsabi­lità dell’azione spetta sempre al sindaco, che non ci potranno essere atti

co-firmati». Certo, gli stessi collaborat­ori più stretti di Marino devono ammettere che qualcosa è cambiato, che «politicame­nte la si può leggere anche in maniera diversa» e che se prima si poteva anche non passare per Gabrielli in alcune materie, ora sarà pressoché indispensa­bile. Tanto che sarebbe già stato individuat­o «l’ufficiale di collegamen­to» tra Marino e il prefetto: questo ruolo toccherà ad Alfonso Sabella, magistrato antimafia, arrivato in Comune come assessore alla Legalità, ma sempre più deus ex machina della macchina comunale.

Un compito che costringer­à Sabella a rivedere i suoi piani. Agli amici, infatti, il magistrato aveva confidato di aver immaginato

la sua avventura romana come un’esperienza «a tempo», fino a fine 2015 (un anno esatto dopo il suo ingresso in giunta). Ora ci sta ripensando: «Ci sono troppe cose da fare ancora», il suo pensiero. Toccherà a lui, così, sottoporre al prefetto i documenti che sta preparando il Campidogli­o. Primo esempio, il regolament­o sui contratti di servizio delle municipali­zzate (prima fra tutti l’Ama, l’azienda dei rifiuti) che Sabella prima ancora di portare in giunta ha fatto avere a Gabrielli. Il magistrato insiste: «Ci hanno messo in contrappos­izione, ma non è vero. Io sono felice che Gabrielli ci dia una mano. Felice, chiaro?».

Il primo appuntamen­to è ad inzio settimana, quando col prefetto si farà un primo punto sul Giubileo e verrà istituita la segreteria organizzat­iva di raccordo tra Prefettura, Comune e Regione. Ma la riunione più importante sarà quella che si terrà al ritorno di Marino dall’America, quando con Gabrielli si imposteran­no le basi di questa strana «diarchia». Il

Campidogli­o, in quell’occasione, porterà il lavoro già fatto sui punti elencati da Alfano (verde, appalti, campi nomadi, immigrazio­ne, acquisti e forniture) e lo sottoporrà a Gabrielli insieme agli altri atti ai quali si sta lavorando: regolament­o sugli appalti alle cooperativ­e sociali (oggi hanno una riserva del 5%), albo gare e fornitori (Gabrielli potrebbe inserire una pre-certificaz­ione antimafia), controlli interni di legittimit­à (oggi si fanno sul 20% degli atti del Comune). Gabrielli, in base all’incarico del Viminale, fornirà i suoi consigli e suggerimen­ti: «Sarà lui — dice Sabella — a dirci se stiamo andando bene, se mancano alcune cose, come procediamo». E se Marino e Gabrielli non fossero d’accordo? «Il sindaco ha l’ultima parola, è lui che decide», giura Sabella. Formalment­e sarà così. Chiaro che, in quel caso, si aprirebbe però un fronte di scontro istituzion­ale molto forte. Con tutte le conseguenz­e che ne potrebbero derivare.

Il rischio In caso di disaccordo potrebbe aprirsi un fronte di scontro istituzion­ale molto forte

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(Benvegnù) A Roma Il sindaco Ignazio Marino insieme al prefetto Franco Gabrielli lo scorso aprile per la firma del protocollo della valorizzaz­ione dei Fori Imperiali

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